Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

umorale
trasparenze autunnali

mercoledì 28 aprile 2010

MADELEINE LIMONE E CACAO DA GIVERNY

Le innumerevoli versioni di questi dolcetti ne lasciano intuire anche al cuoco ed al lettore più sprovveduti la bontà sopraffina. Hanno un aroma delicato, vagamente agrumato, ed un gusto impalpabile; soffici e scioglievoli nel palato. Sono quasi inconsistenti.

Questa ricetta è il frutto di numerosi tentativi ma non di elaborazioni. Semplicemente un bel giorno ho scoperto l'ennesima combinazione di ingredienti, la suggestiva cornice nella quale venivano trattati e, come per magia, dal tentativo di sperimentare ancora è nata quella che per me è l'assoluta perfezione.

L'impasto, ancora crudo, è talmente gonfio e spumoso da apparire nuvola, bianca nel candore (o appena brunita, una volta aggiunto il cacao) e dopo esser stato cotto nelle tipiche formine acquisisce invece una consistenza quasi sensuale tanto è carezzevole e consolatoria all'assaggio.

La ricetta proviene direttamente da Giverny, dal taccuino di cucina cioè del grande maestro della pittura francese Monet, assoluto estimatore del buon mangiare.

Per circa dodici madeleine occorrono: 125 g di burro (chiarificato), stessa quantità di farina e di zucchero, 4 uova, un limone e 10 g di cacao amaro.

Mescolate in una ciotola il burro morbido, lo zucchero e i tuorli fin quando il composto ottenuto non sia diventato chiarissimo. Montate poi gli albumi a neve morbida ed amalgamateli al composto di uova delicatamente procedendo alternando un cucchiaio di chiare ed uno di farina setacciata. Mescolare a lungo, piano piano usando una leccarda (o marisa, in pasticceria), con movimenti rotatori dal basso verso l'alto. In questo modo otterrete quasi una spuma, gonfia e morbidissima.

Dividete a questo punto l'impasto in due metà ed aromatizzatene una parte con la buccia finemente tritata del limone e l'altra con il cacao.

Ungete appena gli appositi stampini in silicone e versatevi uno degli impasti. Cuocete i due composti in due infornate differenti a circa 160/170° per una quindicina di minuti. Regolatevi comunque ad occhio estraendo le madeleine quando iniziate a vederle brunire (non cuocete eccessivamente per non asciugarle troppo).

Sformatele e lasciatele intiepidire. Gusterete dei dolcetti sublimi che potrete accompagnare con del tè.

martedì 27 aprile 2010

PLUMCAKE ASPARAGINA, SPINACI, FETA E POMODORI SECCHI

Una ricetta ed a seguire un breve racconto, uno stralcio di diario... brevi parole dettate da un momento... Domenica scorsa, in campagna. Questo plumcake ha allietato il nostro pranzo.
Per un plumcake occorrono: 180 g di farina, 3 uova, 100 ml di latte, 100 ml di olio evo, 100 g di groviera grattugiata, 100 g di feta a dadini, 100 g di asparagina mondata e tagliata a rondelline sottili, 50 g di spinacini freschi, 50 g di pomodori secchi tagliati a listarelle, 1 bustina di lievito, sale, pepe.
Iniziate saltando in una padella con poco olio evo gli asparagi già tagliati a rondelle quindi tritate grossolanamente gli spinaci, affettandoli al coltello. Scaldate il forno a 180° ed imburrate uno stampo da plumcake.
Sbattete ora le uova con l'olio e il latte, aggiungete la farina setacciata, il groviera, gli asparagi, gli spinaci, la feta, i pomodorini. Salate e pepate. Amalgamate con cura tutti gli ingredienti, quindi aggiungete il lievito mescolandolo piuttosto delicatamente all'impasto. Versate il composto nella tortiera.
Infornate e lasciate cuocere per circa 40 minuti, o fin quando il plumcake non avrà raggiunto un colorito uniforme e brunito.
Sfornate e, prima di estrarre dalla teglia, lasciate raffreddare completamente. Servite a fette. E' ottimo accompagnato da verdure fresche o da un'insalata di pomodori e basilico.
IN CAMPAGNA

Improvvisamente ci ha colti il temporale. Le nuvole si sono assiepate fitte fitte nel cielo fino ad allora terso e subito in goccioline si è riversato argentino sulla terra.
L'erba si è inondata di rugiada ed ha iniziato a profumare, traendo dalle sue stesse radici le sue note olfattive.
La campagna si è ombrata e i fiori hanno disteso le loro ombre mentre in casa iniziava a scoppiettare il fuoco nel camino, ultimo baluardo della stagione già andata.
Che profumo si è diffuso nell'aria, che aroma di semplicità e di vita, ...di vissuto, piuttosto, e di promessa... di quelle cose buone... di cui la vita è piena.
Musica ed armonia nelle orecchie, un fuoco danzante da osservare e il tintinnio delle gocce a rasserenare il canto degli uccelli. Vita nella vita.
Scintillio della brina, rugiada che tutto ha avvolto, serenità e comunione.
La primavera ci è esplosa nel cuore attraverso la pioggia e dal cielo è scesa l'armonia.
Dei tetti si è delineato il profilo, stagliato il paesello all'orizzonte. Calda e scintillante si è fatta la brace e ardente la carne nel suo brunirsi su quella. Bocconi di gusto e sapore, soffio di cielo.
In rivoli tratteggiati si è disegnato il temporale, tuonando dal cielo alla terra e parlando... di storie innumerevoli aveva pieno il racconto e di parole, musica, suoni, note. Meraviglia delle meraviglie... ed è sceso il pomeriggio.
Il vino rubino aveva ricordi di fragole, a ciascun boccone era dedicato un tripudio di sapori. Estasi. Esperienza dei sensi.
Contemplazione.
La campagna ci ha avvolti ed abbracciati. Madre.

sabato 24 aprile 2010

QUICHE LORREINE

Un piatto tipico della cucina francese ma ormai dal sentore di casa, pieno di una genuina bontà familiare. Questa è la versione classica, appena modificata dall'aver sostituito alla pancetta (che a me non piace) del buon speck.
L'ho servita tra gli anctipasti di un pranzo con amici ed è stata "spazzata" in un attimo, per il suo sapore delicato eppure deciso, per la consistenza morbida del ripieno e appena più fragrande dell'involucro.
E' un piatto che non richiede una grande lavorazione (se non nella preparazione della sfoglia) e che ha tuttavia una resa in ordine al successo davvero unica. Per circa sei, otto porzioni occorrono: per la sfoglia 250 g di farina, 175 g di burro e del sale. Per la farcia 200 g di speck a striscioline (o di pancetta affumicata a cubetti), 5 uova, 200 ml di panna fresca liquida, noce moscata grattugiata, 50 g di groviera, sale e pepe.
Per realizzare una pasta sfoglia rapida lavorate il burro a fiocchetti con un poco di farina, quindi sulla spianatoia formate la fontana con la farina rimanente e ponetevi al centro un pizzico di sale, 100 ml di acqua fredda e una parte del burro. Lavorate il tutto piano piano fino ad ottenere una consistenza morbida, quindi ponete in frigo per circa quindici minuti. A questo punto procedete con le tipiche pieghe della sfoglia, aggiungendo di volta in volta una parte di burro e facendo riposare poi in frigo per altrettanti quindici minuti. Date almeno tre giri e per concludere lasciate al fresco per mezz'ora prima di utilizzare la pasta.
Preriscaldate ora il forno a 200° e nel frattempo stendete la sfoglia su una teglia appena imburrata, bucherellatela quà e là con una forchetta e cuocetela in forno per 10 minuti dopo averla rivestita di carta da forno e di fagioli secchi. Togliete poi i fagioli e la carta e continuate la cottura per ulteriori 5/8 minuti.
In una padella fate rosolare lo speck con poco olio e lasciate raffreddare su carta da cucina, quindi spargetelo sulla base di sfoglia precotta.
Mettete poi le uova in una bulle con la panna e sbattetele energicamente, salate, pepate ed unite la noce moscata grattugiata nella quantità che preferite, versate il composto sopra allo speck e spolverizzate il tutto con la groviera grattugiata.
Terminate la cottura in forno per circa 25 minuti, fin quando il ripieno non apparirà sodo e brunito.
Servite la quiche appena tiepida.

martedì 20 aprile 2010

TORTA ALLE MANDORLE, CONFETTURA DI LAMPONI E FRAGOLE

Domenica mi sono alzata presto, avevo ospiti a pranzo (quasi un rito in casa mia!). Avevo elaborato un menù non troppo articolato, che prevedesse un crescendo di intensità nei sapori e che si concludesse tuttavia in modo inaspettato. Il gusto del dolce volevo fosse deciso ma non forte, profumato ma di aromi che fossero lievi e che richiamassero la stagionalità degli ingredienti. Volevo che fosse colorato e che mettesse allegria perchè potesse così sottolineare la gioia di quel momento di piena condivisione.
Ho scelto di preparare questa torta dalla consistenza inaspettata e deliziosa, giocata sul contrasto tra il morbido del ripieno e l'incontro casuale con i frammenti più corposi delle mandorle, e dal colpo d'occhio vivace dato dallo strato di confettura su cui si posa dolcemente la farcia apparentemente mollicosa intervallata dai pezzetti di fragole.
Il risultato è divino. Se avete il desiderio di una torta fresca, inusuale, non eccessivamente dolce, questo dolce fa per voi. Tratto da un classico inglese (la torta Bakewell ) e rivisitato in chiave casalinga, è una torta che riesce a stupire davvero.

Per circa dieci porzioni occorrono: per la base simil sablè 240 g di farina e 180 g di burro chiarificato morbido, tagliato a pezzetti. Per il ripieno occorrono invece circa 100 g di confettura di lamponi, 150 g di fragole tagliate a pezzetti, 125 g di burro morbido, 125 g di zucchero, mezzo cucchiaino di essenza di vaniglia, 3 uova, 130 g di mandorle tritate grossolanamente nel robot, 50 g di farina di mandorle, zucchero a velo per spolverare.

Iniziate preparando la base. Amalgamate con le mani la farina con il burro e lavorate con la punta delle dita fino ad ottenere un composto dall'aspetto sbriciolato, quindi aggiungere tre cucchiai di acqua fredda ed impastare. Formate una palla con il composto ottenuto, avvolgetela nella pellicola da cucina e ponetela in frigorifero per circa un'ora.

Toglietela poi dal frigo, stendetela per rivestire una teglia rotonda (la mia è in silicone) e cuocetela in forno già caldo a 190° per circa dieci minuti dopo averla coperta con carta da forno e con fagioli secchi (per evitare che gonfi). Togliete i fagioli e la carta forno e lasciate cuocere per altri dieci minuti. Lasciate che raffreddi un poco quindi spalmatene il fondo con la confettura di lamponi e su quella versate alla rinfusa i pezzetti di fragole. Alzate il forno a 200°.

A questo punto occupatevi della farcia, sbattete con il frullino elettrico il burro, l'essenza di vaniglia e lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, quindi aggiungete le uova una ad una, mescolandone bene ciascuna prima di proseguire. Incorporate le mandorle tritate e versate il tutto nella base già pronta. Cospargete la superficie di farina di mandorle e ponete nuovamente in forno per circa venticinque minuti (la torta deve gonfiare un poco e scurirsi).

Spolverizzate con lo zucchero a velo, decorate con una fragola tagliata a fettine sottili e, se lo gradite, servite con un ciuffo di panna montata.

Questo dolce va consumato a temperatura ambiente.

Nessuno dei vostri ospiti ne sarà deluso e voi avrete fatto un "figurone"!

giovedì 15 aprile 2010

TARTELLETTE CON RICOTTA E POMODORINI GLASSATI

Una tartelletta veloce, sfiziosa e saporita da servire come antipasto oppure in un buffet. La paprica conferisce alla farcia un gusto piccantino che si sposa al profumo del timo creando le note di un'intesa appetitosa e primaverile, rinforzata dalla dolcezza dei pomodorini glassati.
Realizzando la tipica pasta sfoglia sostitutiva dell'originale, con la base di formaggio, il piatto diviene, oltre che rapido, anche piuttosto semplice, adatto ai cuochi meno esperti e alle occasioni più informali.
Il successo è assicurato!Per quattro tartellette occorrono: per la "finta pasta sfoglia" 250 g di farina, 250 g di philadelphia, 160 g di burro chiarificato, morbido, tagliato a pezzetti e un pizzico di sale.
Per il ripieno 250 g di ricotta vaccina, paprica piccante, sale, foglioline di timo fresco, olio evo.
Per preparare la pasta occorre procedere più o meno seguendo il procedimento della classica sfoglia. Impastare la farina con il philadelphia, due terzi del burro ed una presa di sale, far riposare in frigo per almeno un'ora in forma di panetto avvolto nella pellicola quindi incorporare il burro rimanente ponendolo al centro del panetto un poco steso col mattarello e ripiegandolo su se stesso per coprire il burro aggiunto. Stendere ancora con il mattarello, ripiegare in tre, sovrapponendo i lembi laterali su quello centrale ( imitando le piege di un volantino), e riporre nuovamente il panetto ottenuto in frigorifero per due ore. Naturalmente questa operazione può essere interamente sostituita dall'utilizzo di pasta sfoglia già pronta.
Una volta stesa la pasta sfoglia ritagliare quattro dischi utilizzando un coppapasta rotondo e porli nelle apposite formine per tartellette o crostatine già foderate con carta da forno.
Per la farcia, lavorare a parte la ricotta con la paprica (circa mezzo cucchiaino), il sale e il timo sfogliato, quindi versare il composto cremoso ottenuto nelle formine di pasta.
Tagliare poi i pomodorini a metà, sistemarli su una teglia da forno e condirli con olio, sale e timo. Far cuocere in forno per almeno trenta minuti a 180°.
Una volta sfornati posizionarne tre o quattro metà sulle tartellatte , condire il tutto con un filo di olio evo ed infornare nuovamente per una ventina di minuti. Servire decorate con un rametto di timo fresco.
E ora vi invito, se ne avete voglia, a leggere la seconda puntata della mia rubrica su "Blog di cucina" intitolata: "Oggi il pranzo è servito", cronache di una cuoca a domicilio... trovate il link qui a lato. Ditemi cosa ne pensate, mi farà piacere saperlo. Grazie!

domenica 11 aprile 2010

TERRINA DI FORMAGGI, PERE ED ERBE

Sono cresciuta con il rito del "pranzo della domenica", quello in cui i piatti cucinano a lungo e si insaporiscono fino a diventare squisiti, particolari, sfiziosi. Quei pranzi in cui la famiglia si riunisce intorno ad una tavola imbandita e pronta ad accogliere le chiacchiere e i sorrisi e ad offrirsi al tempo, lentamente, con parsimonia, con serenità.
Il pranzo della domenica era profumo di ragù, calore del brodo, sapore di bollito in insalata e di macedonia. Era biondi calici di vino versati e sorseggiati tra un boccone e l'altro, era parenti ed affetti ed era sole (persino quando fuori il tempo non si mostrava affatto clemente!)... Il sole era negli occhi ed era nel cuore.
Oggi è domenica ed ho voluto preparare il "mio pranzo della domenica". Cinque amici riuniti alla mia tavola e... un banchetto sontuoso!
Questa terrina di formaggi, pere ed erbe ha costituito uno dei tre antipasti che ho proposto, il primo, perchè il suo sapore delicato e leggero meritava un posto speciale per poter essere goduto.

Per una terrina (circa sei porzioni) occorrono: 200 g di fromaggio caprino di latte vaccino; 160 g di quartirolo lombardo; 80 g di mascarpone cremoso; pepe verde in grani da macinare al momento, 10 g di fogli di gelatina (o circa due cucchiaini di agar agar); 100 ml di panna fresca; erbe miste tritate finemente al coltello (erba cipollina, coriandolo e aneto); 2 pere sode (meglio le Williams), vino dolce (Malvasia o Passito).
In una bulle mescolate bene i formaggi fino a ridurli in crema (il quartirolo conferisce una consistenza granulosa che deve essere lavorata piuttosto bene per non lasciare pezzetti eccessivamente grandi). Nel frattempo ammollate la gelatina in acqua fredda e ponete in un pentolino la panna a scaldare su fiamma molto bassa. Sciogliete quindi la gelatina nella panna per pochi secondi, quindi spegnete la fiamma. Unite ai formaggi le erbe tritate ed il pepe verde, quindi amalgamate al composto la panna. Mescolate bene.
Rivestite ora uno stampo da plum cake con della pellicola da cucina e versate sul fondo una parte della crema di formaggi, erbe e panna. Lasciate riposare in frigorifero per un'oretta.
Intanto mondate le pere e tagliatele a fettine non troppo spesse. Ponete su fiamma dolce un pentolino con un bicchiere d'acqua ed il vino dolce (circa tre cucchiai), immegetevi le fette di pere e lasciate cuocere per dieci minuti dal bollore. Scolate e lasciate raffreddare.
Estraete la terrina dal frigo, ponetevi uno strato di pere raffreddate quindi completate con la rimanente crema di formaggi. Chiudete con altra pellicola e lasciate ancora in frigorifero per almeno cinque ore (o per un'intera notte).
Al momento di servire, immergete la terrina in acqua calda per poterla estrarre più facilmente dal suo stampo. Quindi ponetela su un piatto da portata, decorata con ciuffetti di erbe e spicchi sottili di pera.
Portate in tavola, affettate e servite ad ogni ospite un paio di fette accompagnate dalla pera cruda.
Con questa ricetta partecipo al contest "La frutta nel tuo piatto" di Francesca del blog "La farina tra le mani". Grazie Fra! ^_^

giovedì 8 aprile 2010

POLLO MARINATO AL TIMO E LIMONE

Una ricetta "diversa" che esula dalle mie abitudini "quasi" vegetariane. Per i miei ospiti, tuttavia, il giorno di Pasqua non potevo prescindere dal servire della carne, saporita, succulenta, appena speziata e molto tenera. Ha conquistato tutti per la sua semplice bontà.
La marinatura è uno dei metodi che preferisco per insaporire carni o pesci poichè, macerando nel liquido di contenimento, le note olfattive penetrano nei tessuti fibrosi, rendendo al sapore un dono unico ed alla consistenza una morbidezza altrimenti irrealizzabile.
Questo pollo (la cui ricetta altri non è che una mia divagazione liberamente tratta da una letta tempo fa sul mitico "cavoletto di Bruxelles") ha un sapore prelibato, tanto che, devo riconoscerlo, è piaciuto moltissimo anche a me!
Per quattro porzioni occorrono: 4 cosciotti di pollo (o 1 pollo a pezzi), 2 limoni (succo e buccia grattugiata), 2 cucchiai di miele di acacia, 3 cucchiai di salsa di soia, olio evo, molto timo fresco a foglioline, 2 spicchi di agli tritati sottilmente, della paprica in polvere, sale e pepe fresco di mulinello.
Occorre semplicemente disporre in una casseruola il pollo e coprirlo con la marinata ottenuta versando tutti gli altri ingredienti in una bulle e mescolando bene.
Lasiate che il pollo rimanga immerso (o quasi) per un intero pomeriggio (circa 4 o 5 ore), curandovi di tanto in tanto di versare, utilizzando un cucchiaio, il liquido di marinatura sopra il pollo e girando questo stesso più volte.
Quindi accendete il forno a 180° e disponetevi il pollo insaporito, posto su una teglia e coperto dalla sua marinata. Lasciate cuocere per circa trenta minuti, quindi sfornate e servite tiepido con un cucchiaio abbondante di salsa.
Io ho accompagnato con una semplice insalatina mista condita con olio evo e salsa di soia (in sostituzione del sale) ed arricchita con pere, uvetta, semi di girasole e gomasio.
E' stato un vero successo... ed io che puntavo su tutt'altro per fare "bela figura"!

sabato 3 aprile 2010

CHEESECAKE CON NOCI PRALINATE E MIRTILLI ROSSI SECCHI

Questo non è un dolce tipicamente pasquale, tuttavia è una torta tipica della mia cucina, una di quelle che si riservano alle occasioni speciali, quando la tavola è imbandita e pronta ad accogliere gli ospiti, amici, parenti. Ne consegue che anche in occasione del pranzo pasquale, per me, può costituire degnamente la portata di chiusura. accompagnata da un bicchierino di passito, o da una malvasia, profumata e sobria... per celebrare l'occasione felice dello stare insieme.

Per la base occorrono: 300 g di farina autolievitante, 60 g di zucchero, 125 g di burro chiarificato a pezzetti, 2 uova un poco sbattute.
Mescolare la farina con lo zucchero ed incorporare il burro, quindi lavorare fino a ridurre in briciole. Aggiungere quindi le uova e lavorare il tutto. Quando l'impasto risulta piuttosto compatto e morbido, farne una palla, avvolgerla in pellicola da cucina e porla in frigorifero per circa 1 ora. A questo punto stendere la pasta su una tegli circolare di 23 cm e cuocerla in forno a 180° per circa dieci minuti, ricoperta da carta forno e da fagioli secchi. Togliere poi questi stessi e la carta e rimettere in forno per altri dieci minuti. Far raffreddare.

Per le noci pralinate occorrono: 110 g di zucchero, circa 100 g di gherigli di noce spezzettati.
Mettere in una casseruola lo zucchero con 60 ml di acqua a far sciogliere a fuoco basso, quindi alzare la fiamma e far bollire fin quando lo sciroppo non divenga ambrato. Aggiungere a questo caramello le noci e mescolare delicatamente per farle rivestire (pochi minuti). Spegnere la fiamma, far raffreddare su carta forno quindi tritare grossolanamente al coltello. Riporre da parte.
Per il ripieno occorrono: circa 400g di ricotta di mucca, 50 g di burro chiarificato ammorbidito e tagliato a pezzetti, 50 g di zucchero, 1 cucchiaio di scorza grattugiata di limone e 3 uova.
Lavorare nel robot la ricotta, il burro, lo zucchero e la scorza del limone fino ad ottenere un composto omogeneo, quindi aggiungere le uova ed amalgamare il tutto.

Per completare occorrono: 50 g di mirtilli rossi secchi (che io acquisto nei supermercati panorama).
Cospargere la base precotta di noci pralinate, quindi versare sopra di quelle il ripieno a base di ricotta. Distribuire sulla superficie i mirtilli rossi (alcuni dei quali scenderanno in profondità rendendo delizioso il contrasto delle consistenze) ed infornare la torta a 180° per circa 40 minuti.
Raffreddare a temperatura ambiente e servire in fette cosparse di zucchero a velo e accompagnate a proprio gusto da nuvole di panna montata.
Con questa delizia partecipo al contest di "dolci a go go" di Imma.
A tutti infiniti e carissimi auguri per una Pasqua piena di serenità, allegria, benessere.... e buon cibo!!