Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

umorale
trasparenze autunnali

domenica 31 luglio 2011

CREMA TIEPIDA DI PEPERONI E CECI

Giornata inconsueta questa. La sveglia ha suonato quando l'alba non era ancora nata per portarmi in automobile dall'amata Carrara all'aeroporto di Pisa. Di qui, con un volo di andata ed uno di ritorno, intervallati da poco più di cinque ore, ho partecipato a Roma ad una cerimonia religiosa, di quelle piuttosto tristi, piene di pensieri e di emozioni, di abbracci, di incontri...
Sono felice di riuscire a conservare sempre e comunque la consapevolezza del lato roseo della vita.
In aeroporto al ritorno, per far trascorrere il tempo, ho passeggiato piano piano, soffermandomi a guardare le vetrine e tutto quanto era in vendita. Un piccolo cosmo pieno di oggetti, di colori, di profumi, un angolo di mondo nel mondo l'aeroporto. E' stato bello quel tempo solitario in cui ho lasciato andare liberamente i pensieri... inseguivano i miei passi pigramente ma era come se stessero per conto proprio. Si, davvero un bel tempo!
Così, tra momenti di malinconia e sorprendenti tuffi del cuore, ho sorvolato per due volte il cielo, ad un passo dalle nuvole. Il mondo visto dall'alto è simile ad un affresco. Leggeri tocchi di pennello sembrano aver dipinto tenuemente un manto, per donare meraviglia e stupore sempre nuovi... Tutto intorno l'infinito azzurro è interrotto di tanto in tanto da soffici nuvole di panna e tutto questo è semplicemente bello, dolce e affascinante.
Una vera immersione tra colori e brezze, le stesse che devono provare gli uccelli!
Tornata a casa ho provato un incredibile desiderio di ritrovare il contatto più profondo col mio piccolo mondo conosciuto e rassicurante,  con gli odori veri che appartengono ai colori poco prima visti dall'alto, con i sapori dell'estate. Sono andata in frutteria e, come in una galleria d'arte, mi sono persa a guardare, a respirare... ed ho ideato questa semplicissima, deliziosa ricetta!  
Crema tiepida di peperoni e ceci
Per due porzioni occorrono: un peperone rosso piuttosto grande (oppure due piccoli), una patata farinosa, 200 g di ceci lessati (anche in scatola ma meglio se freschi!), origano fresco o secco q.b., sale, pepe, olio evo, mezzo bicchiere circa di latte parzialmente scremato. 
Lavate il peperone, tagliatelo in losanghe piuttosto larghe, quindi spellatelo a crudo (con un coltellino e con un pelapatate) e riducetelo in pezzi. Fatelo cuocere lentamente in un pentolino con poco olio evo, a fiamma medio bassa (non deve soffriggere). Salate. Nel frattempo fate lessare la patata, già sbucciata e tagliata in pezzi.
Aggingete al peperone i ceci lessati, aggiustate di sale e completate la cottura unendo mezzo bicchiere di acqua. A cottura quasi finita, spolverate con una manciata di origano. 
Completate il piatto versando nel passaverdura le patate insieme ai peperoni ed ai ceci, versate il tutto in un pentolino, unite poco latte (regolandovi in base al vostro gusto circa la cremosità finale), fate insaporire per pochi minuti su fiamma bassa, poi impiattate decorando con listarelle di peperone crudo spellato, un giro di olio extra vergine, una spolverata di pepe ed una di origano. Volendo aggiungete infine dei crostini o, come nel mio caso, delle cialde integrali di kamut.


E' un piatto molto raffinato e delicato, dalla consistenza cremosa e dal profumo intenso. Davvero gustoso!!

sabato 23 luglio 2011

FILETTI DI SALMONE CON PORRI ED ALGHE NORI

Ovvero: un pieno di bontà e salute!!
Su Roma si stende un cielo terso tipicamente estivo, azzurro, chiaro, luminoso... Questa mattina, tuttavia, nuvole scure si sono addensate per poi piovere copiosamente e rinfrescare l'aria. Questo passaggio climatico è stato davvero bello, io amo moltissimo la stagionalità, il ciclico mutare del tempo, dei colori, delle temperature e, di tanto in tanto, un "fuori programma" attenua la lontananza di ciò che verrà a distanza di mesi....
E' una giornata gradevole questa in cui attendo l'imminente partenza per la Toscana. Sono felice di ritrovare a breve Carrara e le sue atmosfere provinciali, raccolte, i suoi fruttivendoli, le pasticcerie... il panorama dei monti marmorei... Sono felice di ritrovare la cucinetta e le sue stovoglie consumate dal tempo eppure in questo modo segnate dalle mani di chi le ha utilizzate prima di me...


Su Roma si stende un cielo estivo ed azzurro, tanto splendente da accendere in me il desiderio di un cibo leggero, salutare, gustoso sì ma non invadende dei sensi... Ho fatto una passeggiata al mercato (alla ricerca di ispirazione!) ed un salto in un negozio biologico che adoro (lo chiamo: "Il mio negozio familiare") perchè ha mercanzie naturali, inusuali, ricche di nutrienti sani. Lì per lì è nata l'idea di questo piatto. Un pranzo ottimo!
Il filetto di salmone, così come i porri, sono biologici, le alghe nori un concentrato di benessere che dovrebbe essere irrununciabile sulla tavola. Una creazione perfettamente riuscita, proprio per la sua semplicità. Un sapore delicato ma dalla spiccata personalità, per un piatto che lascia sazi e soddisfatti!
 Per due persone occorrono: un bel filetto intero di salmone (pulito e privo di pelle), due porri piccoli, olio evo, vino bianco secco, sale, alghe nori finemente tritate, limone per servire.

Mondate e tagliate a rondelle i porri (lasciandone qualche strisciolina intera per decorare il piatto di servizio), quindi lasciatelo stufare per pochi minuti in una padella con un filo di olio (non deve però scurire). Aggiungete il filetto intero di salmone, raccogliendovi sopra una parte del porro, salate e fate cuocere a fiamma medio bassa per circa quattro, cinque minuti. Voltate il filetto, salate anche questo lato (misurando la quantità di sale in modo opportuno per il vostro gusto), quindi aggiungete un cucchiaio abbondante di alghe. Cuocete ancora un paio di minuti, infine sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco.
Servite il filetto intero con i suoi porri e le sue alghe, decorando il piatto con i fili di porri tenuti da parte e due fette sottili di limone (per chi lo gradisse). 

mercoledì 20 luglio 2011

INSALATA FREDDA DI COUS COUS CON GIUNCATO E POMODORI FILANGE' AL PESTO DI MANDORLE E UVETTA

Una ricetta fresca e abbastanza veloce per un pranzo estivo sobrio, gustoso, poco impegnativo. La coesistenza di consistenze e di note differenti trovo sia sempre molto interessante ed in questo piatto convivono sapori dolci e salati ma in connubio che è mitigato da un insieme ben equilibrato.
Il cous cous per le insalate fredde è perfetto. La grana sottile si amalgama e condisce accuratamente e al palato dona sensazioni corpose ad ogni boccone.
Vi consiglio di provare, la delicatezza del giuncato è in perfetto sincronismo con la polpa del pomodoro (che soltanto per un effetto scenico, per gioco, si realizza in filetti) e con la salsa a base di frutta secca e basilico.... I colori d'insieme poi, sono assolutamente estivi e freschissimi!!
Buon assaggio!!
Per due ricche porzioni occorrono: 140 g di cous cous integrale (il mio biologico) precotto, 200 ml di acqua, sale, 5 pomodori piccadilly polposi e maturi, 100 g di formaggio fresco giuncato (o in sostituzione primosale), una manciata di mandorle intere e spellate, uvetta passa q.b. (a seconda di quanto gradite le note dolciastre, io ne ho utilizzati una decina di acini secchi), 1 spicchio d'aglio piccolino, basilico, 20 g parmigiano grattuggiato, olio evo.
Iniziate preparando il pesto (che così avrà il tempo di insaporirsi). Versate nel cutter le mandorle, l'uvetta, l'aglio, il basilico, il parmigiano grattugiato e un poco d'olio evo, quindi agionate. Aggiungete olio a filo fin quando il pesto non avrà raggiunto il gredo di cremosità desiderato, salate, versate in una ciotola e lasciate da parte.
Fate poi rinvenire il cous cous seguendo le istruzioni sulla confezione che avrete acquistato. Nel mio caso ho versato il cous cous in una ciotola capiente con due cucchiai di olio evo e l'ho ben sgranato con una forchetta, poi ho aggiunto l'acqua bollente e salata leggermente, ho continuato a sgranare ed ho coperto. Così ho lasciato raffreddare.
Per i pomodori filangè ho fatto bollire in un pentolino un pò di acqua, ho lavato i pomodori, ho inciso una leggerissima croce sulla loro buccia (dall'altra parte rispetto al picciolo) e li ho immersi nell'acqua ancora bollente per pochi istanti. Li ho scolati e subito messi in una ciotola di acqua molto fredda. Poi li ho sbucciati (in questo modo, vedrete che la buccia si toglierà senza alcuna fatica e senza rovinare minimamente la polpa che resterà compatta e soda).
Ho tagliato i pomodori a metà, quindi a spicchi che ho privato a mano dei semi interni, infine li ho tagliati a filetti abbastanza sottili.
Per completare il piatto a tagliato in cubetti il giuncato.
Per servire il cous cous l'ho versato in due ciotole, ho posto sulla cima il giuncato ed il pomodoro, un filo di olio evo e sale, infine ho irrorato abbondantemente con il pesto.
Potete decorare con foglie di basilico fresco e profumato.

lunedì 18 luglio 2011

SFORMATO DI PATATE E ZUCCHINE IN FROLLA ALL'ANETO E NOCE MOSCATA


Domenica sera, il profumo del pane che cuoce lentamente sta invadendo la mia casa. Non posso rinunciare a questo piacere immenso, neppure con il caldo stagionale. Alla casa, alla propria vita, al proprio tempo appartengono odori e profumi che sono ancore emotive e sensazionali, sono semplicemte così, parte di un tutto che è il proprio presente e che, per inverso, in futuro rappresenteranno il passato. E' la vita che insegue se stessa, una specie di magia ma così semplice che tutti, davvero tutti, sappiamo fare... qualcuno senzarendersene conto!
Ad ogni modo è così, un profumo intenso quello del pane, di lievito e farina, di semi tostati ed è l'idea che corre a domani mattina, ad una tazzina di caffè macchiato e ad una fetta di questo pane spalmata di confettura di ciliegie... un delizioso buon giorno!
Oggi ho fatto una gita "fuori porta" (ma non troppo!) ai Castelli Romani. Il lago di Castel Gandolfo era illuminato dal sole ed il verde delle fronde che lo circondano regalavano frescura e refrigerio ai bagnanti. Un luogo piuttosto tranquillo in cui, con pochi soldi, ti siedi a mangiare "cibo genuino" sotto qualche pergolato intrecciato da filari di vite e il panorama del lago immobile e invitante. Questi numerosi e caratteristici punti di ristoro si chiamano "fraschette" e servono per lo più la tipica porchetta di maiale e vino genuino. Si mangia in semplicità, con la leggerezza del cielo sulla testa e la spensieratezza nel cuore.
Così ho pranzato oggi, dilungandoci nella conversazione e brindando di tanto in tanto...
Di ritorno (ispirata!) ho preparato questa torta salata, molto delicata nel sapore (dal momento che la porchetta ha invece un gusto deciso e forte, molto speziata) e decisamente gradevole nell'aspetto.
Una ricetta che consiglio, con una preparazione un poco lunga ma per nulla impegnativa con un risultato davvero soddisfacente.
SFORMATO DI PATATE E ZUCCHINE IN FROLLA ALL'ANETO E NOCE MOSCATA
Per la frolla occorrono: 250 g di farina, sale, noce moscata in polvere, aneto fresco tritato, 125 g di burro chiarificato freddo, 1 tuorlo d'uovo, 3 cucchiai di acqua fredda.

Formate la fontana con la farina, una presa di sale, la noce moscata e l'aneto, quindi aggiungete il burro freddo a pezzetti e cominciate a lavorare con le dita, fino ad ottenere delle briciole. in una ciotola a parte, sbattete sbattete il tuorlo con l'acqua, quindi aggiungi questo composto a quello di farina. Lavorate ancora fino ad avere un impasto piuttosto omogeneo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola alimentare e fate riposare in frigo per almeno trenta minuti.
Scaldate nel frattempo il forno a 180°, quindi, trascorsa la mezz'ora, stendete la pasta col mattarello su un piano infarinato e posizionatela in una teglia tonda o quadrata dal bordo apribile. Bucherellate la pasta, ponetela quibdici minuti in freezer, quindi cuocetela in bianco (con carta forno e fagioli secchi, per evitare che gonfi) per circa 12 minuti. Estraete poi la teglia, rimuovete la carta forno ed i fagioli e finite di cuocere per altri 8 minuti. Fate raffreddare.
Per la farcia occorrono: 500 g di patate novelle, 3 zucchine romanesche, tre o quattro fiori di zucchina, 4 uova intere e 2 tuorli, 150 ml di panna liquida, sale, pepe nero, olio evo.

Fate bollire le patate in acqua salata fino a cottura, quindi immergetele in acqua freddissima e sbucciatele. Cuocete in una padella capiente le zucchine, mondate e tagliate a pezzetti con due fiori (tenetene un paio da parte) e un filo di olio evo. Salate e pepate.
Tagliate ora le patate a rondelle e salatele.  Sbattete in una ciotola le uova con la panna, quindi distribuite sulla base di frolla cotta le patate e le zucchine e versatevi sopra il composto di uova. Aggiustate di sale e pepe. Cuocete in forno caldo a 180° per circa trenta minuti (lo sformato deve gonfiare e dorarsi un poco in superficie).
Servite ancora caldo o tiepido decorato con i fiori tenuti da parte e con un giro di olio evo.

venerdì 15 luglio 2011

BISCOTTI MORBIDISSIMI ALLE MANDORLE E GANACHE ALLE CILIEGIE

In questo periodo preferisco mangiare leggero... come tutti, immagino! E' estate, il caldo affatica e rende piacevole il momento del pasto soltanto in virtù del refrigerio che donerà. Mangio molta frutta, insalate e cibo poco cucinato, cosine sfiziose, con poche calorie...
Un dolcino però lo gradisco sempre, che sia un gelato, un semifreddo oppure una mousse... che sia un biscottino morbidissimo, dolce al punto giusto, arricchito da una ganache profumata e molto colorata, di frutta fresca... anche quella!
Così, imitando la ricetta dei macarones (ma con alcune piccolissime modifiche essenziali!) ho escogitato questa ricetta. Semplicissima, abbastanza veloce e, soprattutto, dal risultato perfetto!
Sono biscotti da mangiare per una merenda sfiziosa, accompagnati da un buon caffè freddo (amaro per me, poco zuccherato per gli altri!!) oppure come chiusura di una cenetta leggera, consumata in terrazza, sotto alle stelle e con il canto delle cicale a far da colonna sonora della sera. Una visione romantica e sognante... in cui questi biscotti morbidissimi stanno d'incanto!!
 Biscotti morbidissimi alle mandorle e ganache alle ciliegie
Per circa venti biscotti farciti occorrono:
2 albumi, 60 g di mandorle in polvere, 110 g di zucchero a velo, 20 g di zucchero, sciroppo di ciliegie (ottenuto dalla cottura della ganache).
Per la ganache occorrono:
300 g di ciliegie, 40 g di zucchero a velo, succo di limone, 10 g zucchero, 1 cucchiaio di confettura di ciliegie.
Unite le mandorle in polvere con lo zucchero a velo su una teglia da forno e fate tostare in forno caldo a 150° per circa sette minuti. Poi fate raffreddare.
Montate nel frattempo gli albuni a neve aggiungendo lo zucchero un poco alla volta, poi unire due cucchiai di sciroppo di ciliegie (troverete a seguire la ricetta). Unite ora il composto di mandorle e zucchero a velo e mescolate adagio per non smontare le chiare, aggiustate con altro sciroppo di ciliegie in quantità sufficiente ad ottenere un impasto abbastanza denso ma non troppo asciutto.
Versate il tutto nel sac-à-poche e depositatene alcuni dischetti (non troppo sottili) su una teglia rivestita con carta da forno (per ottenere i quaranta biscotti necessari dovretefare più cotture). Infornate a 150° per 12 minuti.
Sfornate i biscotti e spostateli (con l'intero foglio di carta da forno) su una superficie fredda, quindi fate raffreddare bene.
Farcite infine i biscotti con la ganache di ciliegie ed uniteli a due a due.
In una scatola ben chiusa, si conservano anche per cinque, sette giorni.


Ganache alle ciliegie (e suo sciroppo)
Lavate e tagliate a pezzetti le ciliegie in un pentolino, unite lo zucchero a velo e qualche goccia di succo di limone poi fate cuocere a fiamma bassa per dieci minuti. Quando le ciliegie saranno ben morbide, filtrate al colino fine ed ottenete uno sciroppo piuttosto liquido (una parte di questo sciroppo dovrete utilizzarla, come detto, nell'impasto dei biscotti). Mettete di nuovo lo sciroppo sul fuoco ed aggiungetevi lo zucchero ed il cucchiaio di confettura di ciliegie, mescolate bene e fate sobollire per circa cinque minuti.
Fate raffreddare la ganache prima di utilizzarla per farcire i biscotti.

martedì 12 luglio 2011

PESCE DI MARE AL POMODORO FRESCO... e ricordi del Salento

Il Salento, terra rossa e mare azzurro, lunghe scogliere a bordarne il profilo adiatico e spiagge sabbiose a perdita d'occhio sul versante ionico... uliveti in filari regolari, tramonti che si perdono da un lato oltre l'ultima linea di terra, dall'altro nelle acque cristalline di un mare pescoso e vario...
La gente è cordiale, ospitale, semplice, illuminata dal sorriso e dall'abbronzatura che regalano tanto l'ozio quanto il lavoro, tanto il mare quanto i campi. Le cittadine sono medievali, incantevoli, un pò magiche, accese ad arte nelle sere estive miti e vivaci... I muretti di pietra bordano le strade, bianchi e spigolosi, a delimitare la proprietà ma non a recludere il panorama in fazzoletti finiti di terra, ...sono ricami, piuttosto, che donano gentilezza alle curve lievi di una regione per lo più piana.
Il cibo è delizioso! Pesce fresco in ogni ricetta, frutti di mare, erbe selvatiche come la rughetta, le caroselle (una sorta di finocchietto), i cetrioli dalla buccia chiara, la menta...  Il melone dalla polpa verdognola, quello giallo, zuccherini e dolcissimi e poi i pasticciotti di frolla ripieni di crema... Si mangia carne di cavallo ed ogni cena è impreziosita da una serie di antipasti sfiziosi e appetitosi, frittini, ortaggi grigliati, sformatini, peperoni arrostiti e arricchiti da una delicata panure, per dessert spumoni alla nocciola, ai pistacchi, al cacao e poi i buoni sapori dell'olio genuino e del vino locale... Nelleantiche masserie si possono gustare pietanze tradizionali, tipicamente pugliesi (come le friselle di orzo), ed accompagnare il pasto con caraffe di vino bianco secco, sentendosi ancora sulla pelle i raggi del sole goduto nelle ore del giorno...Che delizia... quanto benessere in un viaggio...
Pesce di mare al pomodoro fresco
Una pietanza semplicissima, piena del sapore del mare, piena del profumo della terra. L'importante è avere a disposizione pesce freschissimo e pomodori dolci, un buon bianco secco appena fruttato...e, negli occhi, l'immagine ancora viva del mare che digrada nell'azzurro percorrendone ogni sfumatura... fino a confondersi col cielo a perdita d'occhio!!


Per quattro persone occorrono: due sgombri e due scorfani (i miei pescati freschi freschi nel mar Ionio!!), uno spicchio di aglio fresco, prezzemolo, un grappolo di pomodori ciliegino molto dolci, vino bianco secco (circa un bicchiere scarso), olio evo pugliese, sale e peperoncino.
Tritate sottilmente l'aglio al coltello e lasciatelo soffriggere appena appena in un'ampia padella con olio evo, peperoncino e foglie di un ciuffetto di prezzemolo mondato e tritato a sua volta (l'aglio non deve scurire). Aggiungete poi i pesci interi, lavati, eviscerati e, nel caso dello scorfano, squamati (lo sgombro non ha squame!). Fate cuocere per pochi minuti, quindi voltateli sull'altro lato. Trascorsi altri tre minuti sfumate con il vino bianco, salate e lasciate evaporare il liquido a fiamma media. Quando il pesce sarà quasi cotto, unite i pomodorini lavati e tagliati in spicchi, alzate la fiamma per due minuti e spengete. Decorate con una generosa manciata di foglie di prezzemolo tritate.
Servite in tavola direttamente nella padella (è molto decorativa su una tavola in terrazza illuminata dalle fiamme di candele sparse quà e là!!).

venerdì 1 luglio 2011

TORTA DOPPIA CREMA E FRUTTI DI BOSCO

Una bella fetta di torta, cosa mette più allegria? Cosa è in grado di coccolare meglio?
Questa crostata è così, dolcezza per le papille e per lo spirito, ideale come chiusura di un buon pasto ma anche come spuntino pomeridiano o per allietare il tempo di una chiacchierata tra amiche!
La pasta sucrèe è friabile ma tuttaltro che dura, la doppia crema ha una corposità voluttuosa, impalpabile, la frutta una dolcezza di completamento che esalta l'insieme.
Una fetta di questa torta è puro benessere, è un gesto d'amore, ...fa nascere spontaneamente il sorriso!

Torta doppia crema e frutti di bosco
Occorrono 250 g di pasta sucrèe, 300 g di crema chantilly, 250 g di crema pasticciera, 125 g di lamponi freschi, 125 g di mirtilli freschi, 200 g di fragole mature, zucchero a velo e foglioline di menta fresca per decorare. 
Pasta sucrèe
Occorrono:125 g di farina, 50 g di burro ammorbidito, 50 g di zucchero a velo, un pizzico di sale, 1 uovo a temperatura ambiente.
Formare la fontana con la farina, mettervi al  centro il burro a pezzetti, lo zucchero a velo e il sale e mescolare il tutto con le dita fino ad ottenere una sorta di briciole.
Incorporate all'impasto, lentamente, la farina, quindi aggiungete l'uovo intero e lavorate il tutto fino a chè l'impasto inizia ad amalgamarsi e a divenire liscio.
Formate una palla, avvolgetela in pellicola da cucina e ponete a raffreddare in frigorifero per almeno un paio d'ore.
Stendete la pasta con il mattarello ad uno spessore di 3 mm e rivestite una tortiera di 18 cm di diametro, con bordo alto. Ponete in freezer per circa quindici minuti.
Bucherellate la pasta e cuocetela in forno, in bianco (coperta di carta forno e riempita di fagioli secchi), per circa 30 minuti a 180°, togliete poi i fagioli e la carta e completate la cottura per altri quindici minuti. Fate raffreddare la base di pasta sucrèe su una gratella. Sformatela.
Crema chantilly
Occorrono: 250 ml di panna da montare ben fredda, 25 g di zucchero a velo, una bustina di vanillina.
Lavorate con le fruste elettriche a media velocità la panna, lo zucchero a velo e la vanillina, quando la crema comincia ad addensarsi aumentate la velocità e montate per qualche min uto (non lavoratela troppo a lungo).
Crema pasticciera
Occorrono: 2 tuorli, 45 g di zucchero, 15 g di farina, 160 ml di latte, un baccello di vaniglia, zucchero a velo q.b.
Montare i tuorli con 15 g di zucchero, quindi incorporate la farina. Scaldate nel frattempo il latte con il resto dello zucchero ed i semi ricavati dal baccello della vaniglia, appena prende il bollore, toglietelo dal fuoco e versatelo a filo nel composto di uova, mescolando bene. Versate di nuovo nel pentolino, portate il tutto a bollore e, sempre rimestando, fate sobollire per per circa tre, quattro minuti (valutate voi la consistenza che dovrà essere media). Versate ora la crema in una ciotola, spolveratela di zucchero a velo (così eviterete che si formi la pellicola in superficie) e lasciate raffreddare.
Composizione della torta
Incorporate delicatamente la crema chantilly alla crema pasticciera e riempite il guscio con il composto ottenuto. Lavate e mondate la frutta e sistematela in modo coreografico sulle creme (formando il più possibile una montagnola al centro).
Fate poi scivolare la torta su un piatto da portata e decoratela con foglioline di menta. Prima di servire spolverizzate con zucchero a velo.