Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

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trasparenze autunnali

venerdì 21 ottobre 2011

TORTA VERDE CON FARCIA DI CREMA DI PISTACCHI


...di una torta di compleanno... dal sapore del verde e di riflessioni.
 Torta verde farcita di crema di pistacchi
Per una torta occorrono:

Per la base: 150 g di zucchero, 4 uova, 125 g di farina, 60 g di burro, mezzo limone, 50 g di pistacchi, 4 cucchiai di liquore all'arancia.

Per il verde di spinaci: 3 manciate abbondanti di spinaci freschi.
Per la crema di pistacchi: 100 g di pistacchi sgusciati, 2 cucchiai di liqore all'arancia, 50 g di burro, 2 cucchiai da caffè di verde di spinaci, 100 g di zucchero, 2 uova, 2 tuorli, 2 cucchiai rasi di farina, un bicchiere di latte.
Per la copertura di pasta di mandorle: 200 g di zucchero a velo, 2 albumi, 1 cucchiaio di glucosio, 1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio, 250 g di mandorle dolci pelate e 250 g di zucchero semolato.

 
Iniziate preparando il verde di spinaci che vi occorrerà per colorare tanto la crema quanto la copertura del dolce (senza dare loro alcun sapore!). Sbianchite le tre manciate di spinaci per circa un minuto in acqua bollente, quindi scolateli e passateli al setaccio fine. Mettete da parte la purea verde ottenuta.

Preparate ora la base. In una casseruola rompete le uova e sbattetele con lo zucchero montando lentamente il composto fino a farlo raddoppiare di volume. Aggiungete poi la farina setacciata, i pistacchi sminuzzati accuratamente, il liquore, il burro ammorbidito e la scorza del mezzo limone grattugiata. Incorporate gli ingrediento utilizzando una spatola di legno, quindi fate cuocere in forno già caldo a 160° per trenta minuti.
Sfornate e fate raffreddare.

Per la crema di pistacchi, preparate in una ciotola un composto con i pistacchi tritati finemente, il liquore e il burro ammorbidito. Mescolate bene. Aggiungete un poco di verde di spinaci per colorare (circa due cucchiaini). In un'altra terrina, lavorate 100 g di zucchero con le due uova intere ed i tuorli, poi, sempre mescolando, unire la farina e il latte. Riscaldate a fuoco basso la miscela, poi incorporatevi il composto di pistacchi. Amalgamate il tutto e appena inizia ad addensarsi, spengete la fiamma.

Tagliate ora la base del dolce in due dischi e spalmate su di uno la crema di pistacchi raffreddata, quindi ricomponetelo nella sua forma originale. Tenetelo in fresco.

Preparate infine la pasta di mandorle. Tritate le mandorle con lo zucchero semolato fino a ridurle in polvere finissima, quindi versatele in una ciotola ed unitevi gli albumi un poco sbattuti. Mescolate, poi aggiungete il glucosio e l'acqua di fiori d'arancio, infine lo zucchero a velo. Amalgamate con cura fino ad ottenere una pasta soda e compatta. Prima di utilizzarla per decorare la torta, coloratene tre quarti con pochissimo verde di spinaci ed il rimanente con del colore alimentare rosa (oppure con una goccia di succo di barbabietola rossa).
Stendete la pasta verde in un disco sottile e con questo riversite interamente la torta. Completate la decorazione con dischetti e fiocchi di pasta di mandorle.
Ho preparato questa torta per festeggiare il compleanno di mia sorella ma anche un pò per festeggiare il mio blog. Sono molto affezionata a questo mio angolo, a questa finestra su un panorama di cucine, pentole, cibo ed amici... grazie a tutti per ogni vostra visita!

Riflessioni... Amo la ciclicità delle stagioni, il dolce declinare di una nell'altra, il tempo delle attese, il trionfo e poi lo scemare malinconico catturato negli ultimi rintocchi... sguardi che si posano ovunque per catturare i ricordi e custodirli in un angolino del cuore, prima che tornino a vivere.
Le stagioni sono nell'aria, nei colori, nel cielo e nei profumi, sono nelle emozioni che suscitano, nelle strette di spalle, nei brividi, negli occhi socchiusi, nelle carezze del sole e sono nella pioggia.
Ottobre e l'autunno romano. Fiumi di pioggia e torrenti in movimento, inusuali visioni, umidità e cielo nero illuminato da saette roboanti...
L'autunno è arrivato. Ieri ha bussato ed ora è qui. Giunge in un periodo appropriato perchè anche dentro di me lo sento vivere. Un mese questo di eventi e timori che molta energia mi sta sottraendo e molta lucidità...
Accade alcune volte che si concentrino "momenti", ed il tempo allora si infittisce e diviene tiranno. Accade che ad un problemino se ne aggiunga un secondo e poi un altro e ancora e ...mi ritrovo ad uscire alla sera da un ospedale di periferia che, in controtendenza, somiglia ad una clinica, circondato dal verde e da aiuole, la musica in sottofondo, le luci della strada che illuminano appena un quadro surreale... ed è là che nel cuore si mescolano emozioni. La preoccupazione per il mio papà ma anche il senso forte dell'appartenenza, le radici che si rinsaldano, i legami che si stringono, i nipoti cresciuti, mia sorella che torna ad essere la mia amica del cuore e tutta la vita di sempre che torna a fluire, a scorrere, a farsi sentire nel cuore... tanta vita... tanta vita... quarantuno anni di pensieri...
...Ora sono a scuola, nella mia classe, i bambini dormono tutti, respirando pesantemente nelle loro posizioni impossibili. Girandosi, si avviluppano l'uno all'altro, le manine rilassate, i capelli sul viso.
Hanno le espressioni rilassate dei bambini e sono dolcissimi. Domani per loro è ancora lontano!

sabato 8 ottobre 2011

TORTA MORBIDA DI ZUCCA, CAROTE E MANDORLE

L'altro ieri, dopo il lavoro (turno di mattina) sono stata al mare, a Fregene (per chi la conosce!). L'autunno era soltanto nella brezza che si è sollevata verso l'avvicinarsi della sera ma la spiaggia era incantevole. Deserta di ombrelloni, di persone, di palle e racchettoni e piena soltanto di "panorama", di mare, di riverberi luminosi e soprattutto di "suono". Le onde si rifrangevano con vigore e la loro voce risuonava alta e decisa, come raramente è udibile in piena estate. Gli uccelli volavano bassi, radendo il pelo dell'acqua, forse attratti proprio da tutti quei bagliori d'oro e d'argento (...o forse dal pesce!!).
Un tappeto di sabbia pettinata che digradava nel mare azzurro, all'orizzonte la linea del cielo sgombro da nubi ed al centro il sole. Sembrava di essere in uno scenario surreale per la verità! Addormentarsi in quel "pieno di niente", in quell'infinito di aria e suono e benessere è stato semplice, naturale, rinvigorente... e l'attesa dell'autunno continua... 
Questo è tuttavia un dolce tipicamente di stagione, autunnale nei colori e nel sapore, non eccessivamente stucchevole ma delicato piuttosto, tenerissimo, scioglievole sul palato addirittura, una delizia da gustare in assoluta leggerezza... l'autunno arriva così lentamente anche nel piatto, mostrandoci il suo verso più bello e più dolce... Un dessert da provare! 
Torta morbida di zucca, carote e mandorle
Occorrono: 130 g di zucca già fatta cuocere a fette, su una teglia coperta da carta forno e ricoperta da alluminio, in forno caldo a 150° per circa quaranta minuti (poi privata della buccia), 60 g di mandorle tritate finemente (o di farina di mandorle), una carota lavata, sbucciata e tritata sottilmente del peso di circa 20 g, 30 g di miele di acacia liquido, 1 uovo piccolo, 50 dl di panna fresca, un cucchiaio raso di farina (per me di farina di riso), un cucchiaio raso di zucchero a velo, zenzero fresco grattugiato q.b.

Frullate in un mixer la polpa della zucca, le mandorle, la carota grattugiata e la panna, quindi aggiungetevi l'uovo appena sbattuto, la farina setacciata, lo zenzero e il miele. Amalgamate con cura.
Versate il composto in una tortiera dal bordo a cerniera apribile, ben imburrata ed infarinata, sbattete la tortiera sul tavolo per livellarne il contenuto e fate cucocere in forno caldo a 160° per circa trenta minuti.
Sfornate il dolce e cospargetelo di zucchero a velo, servitelo, se possibile, ancora tiepido con un ciuffo di panna montata.

sabato 1 ottobre 2011

ZUPPA VELLUTATA DI PIOPPINI AL TIMO

L'autunno non è nel sole che continua a scaldare la terra, non è nei riverberi argentei che si distribuiscono rinfusamente sul pelo dell'acqua marina, l'autunno non è nel canto degli uccellini che ancora non accennano a migrare, non è nel suono delle campane che suonando a festa, annunciando la stagione delle cerimonie... Non è stato autunno oggi, nel vociare soffuso dei bagnanti che accoglievano i raggi del sole sulla pelle, contemplando il lento movimento delle onde... L'autunno è ancora nascosto dietro un'ultima scia d'estate...

Eppure al mercato trionfano funghi, zucche, nocciole... e nella mia cucina si accende la stagione degli ingredienti evocativi. Colori rimestati a metà tra il melanconico ed il soave, giallino, arancio, marrone... semplicemente...
L'odore delle spezie si mescola al desiderio di sapori vellutati, appena caldi, pastosi e la voglia di condividere il calore domestico si affaccia con vigore... Ecco allora una zuppa che è armonia di sapore e consistenza e che è leggerezza, gusto, passione.... Eccolo dunque, in una scodella colma e tiepida, ...qui è l'autunno!!

Zuppa vellutata di pioppini al timo
Per quattro porzioni occorrono:
1 finocchio, 1 porro, 1 spicchio di aglio, 400 g di funghi pioppini (o altri a scelta), mezzo litro circa di brodo di carne, sale, pepe, timo fresco o secco, olio evo q.b., 150 ml di panna fresca (o, come nel mio caso di latte di riso), crostini bruscati di pane casereccio.

Lavate e tritate finemente il finocchio, il porro e l'aglio, quindi fateli appassire in una capiente padella con dell'olio evo. Mondate nel frattempo i funghi, quindi tagliateli in quattro ed aggiungeteli al trito di verdure. Fate soffriggere per pochi minuti, poi unite il timo, il pepe ed il brodo di carne caldo (per la quantità, regolatevi ad occhio. Il liquido deve coprire interamente i funghi). Salate e fate cuocere per una mezz'oretta a fuoco medio/basso (deve sobollire). All'occorrenza aggiungete altro brodo).
A cottura completata frullate con un minipimer ad immersione la zuppa, fino ad ottenere un composto cremoso e morbido, Per servire, aggiungete la panna e mescolate accuratamente (mentre la zuppa è ancora sul fuoco acceso ma basso).
Completate con i crostini di pane casereccio, passati in forno caldo a 180° dopo averli salati e irrorati con un filo d'olio.
Decorate con altro olio evo a crudo e con un rametto di timo.