Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

umorale
trasparenze autunnali

martedì 7 agosto 2012

TORTA DI FORMAGGIO E PESCHE TABACCHIERE

TORTA DI FORMAGGIO E PESCHE TABACCHIERE
di Il sapore del verde
Un altro dolcino con la frutta per sublimare l'estate e i suoi sapori. Una torta delicata, armonizzata dalla presenza del formaggio che ne rende cremoso il ripieno.
Tiepida è un'eccellente colazione, a temperatura ambiente è invece perfetta per completare un pranzo in leggerezza.

TORTA DI FORMAGGIO E PESCHE TABACCHIERE
di Il sapore del verde
 Le pesche tabacchiere sono succose, sode, dalla pasta bianca e polposa. Rilasciano il loro succo zuccherino nella farcia, che amalgamandosi al formaggio risulta scioglievole, sciropposo ma non eccessivamente predominante. Una torta in equilibrio perfetto. Se ne gusta il sapore ma se ne apprezza anche molto il profumo.... quello intenso dell'estate.
TORTA DI FORMAGGIO E PESCHE TABACCHIERE
di Il sapore del verde
 Per una torta da circa dieci porzioni occorrono:

Per la frolla 225 g di farina, 50 g di zucchero a velo, 150 g di burro freddo, 1 tuorlo, un pizzico di sale.
Iniziate mescolando la farina setacciata, lo zucchero a velo ed il sale in una terrrina, quindi amalgamatevi il burro a pezzetti e lavorate con le mani fino ad ottenere un compèosto granuloso.
Aggiungete il tuorlo e continuate a lavorare velocemente unendo anche acqua freddissima  sufficiente ad ottenere una pasta liscia e soda. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola da cucina e ponetela in frigorifero a riposare per circa trenta minuti.
Utilizzate uno stampo da crostata in silicone (o una teglia tonda imburrata), stendetevi la pasta e mettetela nuovamente in frigo per circa quindici minuti. Coprite poi la base con della carta forno e riempitela con legumi secchi (o con gli appositi pesi), cuocetela in forno caldo a 180° per circa venti minuti (fino a doratura). Togliete dal forno e tenete da parte.

Per il ripieno 4 grosse uova, 100 g di zucchero, 330 g di formaggio morbido, mezzo cucchiaino di essenza di vaniglia, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 75 g di pane fresco sbriciolato e 150 g di polpa di pesche tabacchiere sbucciate e tagliate a dadini.
TORTA DI FORMAGGIO E PESCHE TABACCHIERE
di Il sapore del verde
Lavorate i tuorli e lo zucchero con le fruste elettriche fino ad ottenere una crema chiara. Unite poi il formaggio, la vaniglia e la cannella e continuate a montare il tutto.
Incorporate il pane sbriciolato e la frutta in pezzi(tenete qualche spicchio di pesca da parte per la decorazione finale), mescolate poi con un cucchiaio di legno.
A parte montate gli albumi a neve e completate unendoli al composto mescolando dal basso verso l'alto.
Distribuite il composto ottenuto sulla base di frolla.
Cuocete in forno, a 180°, per 45 minuti, fino a che sarà dorata.
Sfornate, fate intiepidire e decorate con le fette di pesche tenute da parte. Prima di servire, spolverate con dello zucchero a velo.

mercoledì 1 agosto 2012

CLAFOUTIS DI ALBICOCCHE

In estate la frutta è spesso protagonista dei miei pasti. La adoro! Colorata, profumata, dolcissima, rende speciale ogni spuntino, pasto, momento... La utilizzo nel salato e nel dolce, indistintamente.
Qui a Carrara le frutterie somigliano a tempi del gusto e del piacere! Ne esco sempre con le braccia cariche di buste, pacchi e pacchetti e soprattutto con la fantasia che viaggia, pregustando la ricetta che inventerò più tardi! E' splendido!!
                                  
Questo clafoutis è piuttosto classico. Una torta da preparare rapidissimamente e con la certezza di un risultato goloso!
Le albicocche devono essere mature (ma non troppo!), arancioni, fresche. Il clafoutis risulterà "scioglievole" e voluttuoso, con una consistenza delicata resa ancor più leggera dal latte di riso.
Un dolcino perfetto nella sua semplicità! 

Clafoutis di albicocche
Per circa otto porzioni occorrono:
500 g di albicocche ben lavate, tagliate a metà e private del nocciolo, 130 g di farina, 200 g di fruttosio (o di zucchero), 4 uova intere, 40 cl di latte di riso (o normale), 50 g di burro.

 Iniziate cuocendo le albicocche in una padella capiente con 20 g di burro e 50 g di fruttosio, voltandole spesso, fin quando non risulteranno piuttosto morbide ma non sfatte (circa 15/20 minuti).
Nel frattempo scaldate il forno a 180°.
A parte, sbattete le uova con il fruttosio rimasto fino a renderli una crema, quindi unitevi, poca alla volta, la farina, continuando a sbattere con la frusta (anche elettrica).
Far fondere il burro rimanente in un pentolino ed aggiungerlo all'impasto insieme al latte di riso. Infine amalgamare bene il tutto.
In una pirofila imburrata (o in uno stampo in silicone appena unto), sistemare le albicocche cotte, quindi versatevi sopra il composto a base di uova.
Cuocete nel forno già caldo per circa 25 minuti.
Prima di servire lasciate intiepidire e spolverate con dello zucchero a velo.

venerdì 27 luglio 2012

FOCACCINE DOLCI AI MIRTILLI SELVATICI

Tempo d'estate, tempo di mare, di aria rarefatta del pomeriggio, tempo di asfalto liquefatto e di ozio, di letture sotto all'ombrellone e di passeggiate in collina. Tempo di sogni per lo più!
E' il tempo delle colazioni interrazza con il panorama che non è più quello trafficato di Roma ma che spazia piuttosto, correndo dai monti granitici delle Alpi Apuane al mare Tirreno, quasi ligure, di una Toscana un pò fuori dall'immaginario. Qui siamo distanti dai filari di vite e dai casolari di pietra ma siamo immersi nel candore bianco del marmo e godiamo di cittadine silenziose e pigre, animate alla sera, nelle sue piazze antiche e decorate, da concerti di musica lirica. Questo è un luogo dello spirito! ...Qui il cibo è genuino, proviene direttamente dai campi dei contadini, dai loro alberi, dai boschi circostanti e dalle colline che salgono lentamente ma a lungo, ricche di erbe, di bacche, di frutti e nella notte ricchi di stelle...

I mirtilli che ho trovato dal fruttivendolo, in una cesta di vimini, sono piccolissimi e polposi, selvatici, appunto!!... Hanno un aspetto gentile e prezioso, come fossero gemme!
L'idea delle focaccette dolci è figlia del desiderio di un dolcino che fosse adatto alla prima colazione e al tempo stesso fuori dal comune. Accompagnate con yogurt, o (per i più golosi!) con un ciuffo di panna alla vaniglia, sublimano il loro sapore arricchendosi del gioco delle consistenze che al palato dona sempre sensazioni piacevoli!

FOCACCINE DOLCI AI MIRTILLI SELVATICI
Per circa 10 focaccine grandi occorrono:
150 g di pane integrale, 150 g di mirtilli freschi, 3 cucchiai di zucchero (o fruttosio), 4 cucchiai di latte di riso (o normale, parzialmente scremato), 1/2 bustina di vanillina (o 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere), 1/2 cucchiaio di lievito in polvere (non esagerate o ne sentirete il tipico retrogusto), 1 uovo, 1 pizzico di sale.
Per accompagnare, yogurt ai mirtilli o ai frutti di bosco, decorato con una manciata di mirtilli freschi o, in alternativa, panna montata aromatizzata alla vaniglia.
Iniziate riducendo il pane a pezzetti in una ciotola (privato dell'eventuale crosta) insieme al latte, a 4 cucchiai di acqua ed allo zucchero. Fate ammorbidire conmpletamente poi schiacciatelo utilizzando una forchetta (o meglio ancora le mani!). Aggiungete poi la vanillina, il lievito ed il tuorlo d'uovo. Mescolate bene, sbattendo con una frusta.
Lavate e scolate bene i mirtilli, quindi tamponateli con un telo ed aggiungeteli all'impasto. Mescolate accuratamente con un cucchiaio di legno affinchè i mirtilli rimangano interi. 
Montate infine l'albume d'uovo con un pizzico di sale, non a nave ferma ma molto morbida, e unite anche questo al composto. Incorporate l'albume montato con i tipici movimenti dal basso verso l'alto per evitare che l'aria fuoriesca.
Potete ora scegliere se suddividere l'impasto in formine circalari monoporzioni (imburrate) o se utilizzare (come ho fatto io) un'unica teglia, coperta con carta da forno bagnata e poi ben strizzata (il chè consente di farle assumere esattamente la forma desiderata e di aderire quindi perfettamente alla circonferenza della teglia). Il composto deve risultare alto circa 1 cm. In entrambi i casi, ponete poi in cottura in forno già caldo a 180° per circa 25 minuti.
Prima di servire, fate raffreddare le focaccine (che io ho ricavato utilizzando un coppapasta rotondo con cui ho tagliato l'unica focaccia grande).
Portate in tavola accompagnando con una ciotolina di yogurt guarnito con mirtilli.

martedì 17 luglio 2012

RISO CON POLPETTINE DI PALOMBO, MAZZANCOLLE E SALSA ALLA RUCOLA

In estate il pesce, nella sua versione "leggerezza", è ideale. Profumo e sapore di mare, di brezza salmastra, di sole, ...e un tocco di colore che regala allegria, gioia, che stimola i sensi a lasciarsi andare ed il corpo a rilassarsi...
Un primo piatto (piatto unico) che non appesantisce ed appaga il gusto. Perfetto.
Come appreso a scuola, è bene che ogni sapore sia ben netto e deciso, che possa trovare il suo spazio gustativo contribuendo così ad equilibrare complessivamente il piatto nel suo insieme. Per questo, come vedrete, gli ingredienti sono cotti separatamente e poi uniti nella composizione finale di servizio. 

Per quattro porzioni occorrono:
Per le polpette 300 g di polpa dipalombo fresco, già sfilettato e ridotto in pezzi, una patata grande, lessata, sale, un manciata di rucola mondata, un uovo grande, pangrattato q.b., olio evo.
Per le mazzancolle: 12/16 mazzancolle fresche, pulite, 2 spicchi d'aglio schiacciati, circa sei pomodorini ciliegia (ben dolci) tagliati a matà, olio evo, sale.
Per la salsa: rucola, pomodorini ciliegia, olio evo, sale e tabasco (il tutto nelle proporzioni desiderate!).
Inoltre, riso per risotti, circa 300 g.


Iniziate preparando le polpettine. Ponete tutti gli ingredienti nel mixer e frullateli, quindi ricavate tante piccole palline, passatele nel pangrattato e cuocetele in padella voltandole inizialmente un paio di volte nell'olio caldo e completandone poi la cottura aggiungendo un mezzo buicchiere di acqua e coprendo (circa 5 minuti). Regolate di sale.
Accendete la pentola con l'acqua per il riso (salatela soltanto quando inizierà a bollire). Mentre il riso cuoce occupatevi della salsa, frullando semplicemente tutti gli ingredienti a freddo. Regolatevi con l'olio per ottenereuna salsa morbida ma non troppo liquida.
In ultimo cuocete le mazzancolle saltandole in padella con olio evo caldo e spicchi d'aglio. aggiungete i pomodorini a cottura quasi completata e regolate di sale.
Infine componete il piatto.
Su una base di riso irrorata di salsa ponete in maniera decorativa le polpettine e le mazzancolle, quindi completate con altra salsa e con un giro di buon olio evo.


sabato 14 luglio 2012

La Pentola di Aladino - reportage fotografico dei miei corsi di cucina

Per un blog "silenzioso" c'è stata una cucina molto molto attiva!
...Ecco soltanto qualche foto, presa quà e là nel mio album dei ricordi, ricordi recenti per la verità (attuali potrei dire!), dei miei corsi di cucina, svolti tra l'inverno e la primavera, fino a sfumare nell'estate.
Un lavoro entusiasmante, fatto di passione, di gesti e parole ma soprattutto di profumi, ingredienti tra le mani e di alchimia. Una magia che non ha modo di esprimersi se non attraverso le emozioni.
Condividere, trasmettere il proprio sapere e ritrovarsi prima davanti ai fornelli e poi ad una tavola imbandita, nella convivialità pura e genuina accesa dal fare con amore, insieme.

I miei corsi sono così... momenti magici, di relax, svago, apprendimento e socialità. Momenti personali in cui dedicarsi amorevolmente a se stessi ma godendo della buona compagnia e soprattutto imparando (facendo!) il gusto della buona cucina... realizzabile per tutti, semplice o elaborata, a seconda delle esigenze.


I corsi riprenderanno a settembre.
Se avete il desiderio di saperne di più, scrivetemi (zuccherod@yahoo.it)....  ne vale la pena!!
























lunedì 9 aprile 2012

FLAN CUBANO CON MERINGHE... e Felice Pasqua!!

Sotto ad un cielo che dopo giorni primaverili torna ad essere grigio, scivola via questa Pasqua. La pioggia su Roma ha minacciato di riversarsi in temporale ma poi se ne è rimasta quieta, come ad aspettare... che la festa finisse e che la gente potesse respirare aria serena... almeno per un pò!
...E finalmente riesco a fermarmi, a scrivere, ad essere qui.... Buona Pasqua, buona Pasqua a tutti...

Vi consiglio questo fantastico dolce la cui ricetta ho avuto da un'amica cubana. E' stato subito "amore"! Un flan dal sapore intenso reso dolce e al contempo vagamente amaro da un caramello brunito, denso e scioglievole nel palato. La meringhe completano il gusto deliziosamente, caratterizzandolo in maniera del tutto inaspettata.
Una tecnica per prepararle già di per sé piuttosto caratteristica, molto inusuale e davvero semplice: alla fiamma!!
Provate questo flan, ne sarete conquistati!!
Per un flan (circa 8/10 porzioni) occorrono:1 tazza di latte, 2 tubetti (o 1 barattolino intero) di latte condensato, 1 baccello di vniglia, 4 uova intere e 3 tuorli.
Per il caramello: 200 g di zucchero semolato.
Per la meringhe: 3 albumi, 120 g di zucchero a velo.
Iniziate aprendo in due metà longitudinali la vaniglia ed estraendone i semini con una spatolina o con la lama di un coltello. Mescolate poi in una ciotola tutti gli ingredienti per il flan e lasciate riposare.
Nel frattempo preparate il caramello bruno. Versate lo zucchero in un pentolino con un cucchiaio di acqua e lasciate cuocere, sobollendo (SENZA MAI GIRARE) fin quando lo zucchero non si sarà completamente sciolto ed avrà assunto una consistenza vellutata e liscia di colore scuro. E' fondamentale che il caramello non venga girato utilizzando palette o cucchiai, nel caso vi sembrasse necessario, potrete molto lentamente far roteare il caramello all'interno del pentolino, afferrando quest'ultimo, con una presina, per un manico.
Fate raffreddare appena il caramello, quindi versatelo in uno stampo da flan (o crem caramel), appena unto, cercando di farlo aderire non soltanto sul fondo ma anche per bene sulle pareti. 
Con l'aiuto di un mestolo, colmate poi lo stampo, fino a tre quarti, con il composto a base di latte.
Cuocete in forno gaà caldo a 150° (preferibilmente a bagnomaria, altrimenti avendo cura di aggiungere sul fondo del forno una ciotolina per umidificare) per circa dieci minuti (ossia fin quando il composto ancora liquido, all'interno del forno, non si sarà scaldato), poi alzare la temperatura a 180° e proseguire la cottura per circa 45 minuti (regolatevi con il classico stecchino, ma non aprite il forno prima di mezz'ora).
A cottura ultimata, lasciate raffreddare quasi del tutto il flan prima di sformarlo, a questo fine vi sarà utile immergere lo stampo per pochi istanti in acqua calda (che scioglierà il caramello rappreso), voltarlo sul piatto di servizio e colpire con attenzione il fondo dello stampo stesso.
Prima di servire, completate la presentazione con le meringhe.
In una ciotola montate a neve fermissima le chiare delle uova con lo zucchero, quidi, utilizzando una forchetta, avvolgete una piccola quantità di meringa cruda intorno ai rebbi e fatele scurire sulla fiamma viva del fornello, roteando la forchetta per evitare che bruci. Questa operazione durà pochi istanti per ciascuna meringa. Appena scurita tutt'attorno, fate scivolare la meringa giù dalla forchetta ed utilizzatela per decorare il flan al caramello.
Piccolo trucco: Se non doveste riuscire a tenere la meringa ben ferma intorno ai rebbi della forchetta, usate due cucchiai (bagnati prima di ciascun utilizzo) per realizzare delle quenelle di meringa cruda. Poi passatele sulla fiamma, spostandole da un cucchiaio all'altro per poterne brunire tutto il contorno.

Servite questo dolce affettandolo e guarnendo ogni piatto con una meringa, il contrasto tra il dolce del latte, la nota olfattiva della vaniglia e l'amarognolo del caramello, sarà completato dal gioco di consistenze tra flan e meringhe..... Perfetto!!

Ancora auguri per questa dolce Pasqua.