Ho letto di questo contest e non ho resistito; l'amore, l'attenzione per l'arte permea in profondità la mia vita. Alcune volte esco al mattino, la domenica, e vado a passeggiare per i vicoli del centro... Roma è un libro aperto sulla storia, anzi, è molto di più perchè la storia continua a vivere in ogni suo angolo, a rinnovarsi, a scriversi.... Così, anche ogni aspetto, ogni palazzo, lastricato nuovo finisce per essere storia, arte e cultura. E' fantastico...
Di Roma avrei potuto scegliere ogni angolo, ogni pietra persino, centinaia di monumenti. Pasquino però è per me quanto di più poetico esista legato alla tradizione, alla leggenda del popolo, alla vita di strada che anticamente come ora pulsa e rende speciale questa città.
A Roma, già nel 1500, era un uso consolidato, quello di affidare il malcontento del popolo alle statue. Nottetempo, cartelli con satire in versi che colpivano i personaggi pubblici più in vista, venivano appesi al collo delle statue nei punti più frequentati della città, in modo che al mattino potessero essere visti e letti da tutti, prima di essere rimossi dai tutori dell'ordine.
Queste invettive pungenti vennero chiamate “Pasquinate”, proprio dal nome della statua che meglio manifestava il malcontento del popolo per la corruzione e gli abusi dei potenti. Ma non solo: gli stessi potenti molto spesso usarono Pasquino per diffondere maldicenze contro gli avversari politici: naturalmente retribuendo in maniera adeguata gli autori.
Le vittime non mancarono, ma non bastarono a mettere a tacere le rime, che colpivano soprattutto la fruizione di una certa “prostituizione di lusso” da parte dei pontefici.
Fu così che col tempo Pasquino divenne il vero oppositore degli eccessi della Corte papale e le invettive andarono scemando solo con la fine del potere temporale dei papi, con la Breccia di Porta Pia .
Pasquino tornò a parlare più di rado: durante il fascismo, in occasione della visita di Hitler a Roma, sferrò una dura critica contro le ingenti spese per le pompose scenografie che erano state allestite per l'arrivo del dittatore nazista. Ancora oggi la statua non manca di esprimersi in maniera pungente, nonostante i ripetuti tentativi di metterlo a tacere.
Foto e testi storici tratti dal web |
Le puntarelle rappresentano un piatto tipico di questa città dai sapori autentici, forti, decisi eppure poveri. Ingredienti di uso comune, di facile reperibilità, di basso costo e grande resa... Le puntarelle condite con le alici sono un contorno eccezionale! Se non le avete mai provate, dovete assolutamente rimediare!
Puntarelle alla salsa di acciughe
Gli ingredienti sono tutti "ad occhio", le quantità variano in base al numero dei commensali, per il condimento tutto è legato al vostro gusto personale; si tratta di sapori "intensi" regolatevi di conseguenza!
Occorrono: puntarelle (ossia germogli di cicoria di campo, si trovano già adeguatamente tagliate e pulite per essere condite), acciughe sott'olio (o sotto sale, ben lavate), aglio, olio evo, aceto balsamico (o di vino rosso), sale e pepe.
Lavate accuratamente le puntarelle, fatele scolare completamente. Nel frattempo preparate nel mortaio un battuto utilizzando l'aglio e le acciughe, quindi aggiungetevi olio, sale, pepe ed aceto.
Condite con la salsa ottenuta le puntarelle, mescolandole bene affinchè il sapore si amalgami bene. Lasiate marinare per alcune ore. La salsa aromatizzata deve leggermente "cuocere" le puntarelle stesse che risulteranno comunque croccanti al palato pur avendo assorbito il sapore ed il profumo del condimento.
Prima di servire, aggiustate di sale e pepe.
Qui i dettagli |
Adoro le puntarelle! E da quando sono andata via da Roma ahimè non riesco più a trovarle :(
RispondiEliminaE' stato un piacere accompagnarti in quest'angolino di Roma con la sua storia. E sarebbe un vero piacere del palato riassaggiare le puntarelle. Qui sono praticamente introvabili, sono anni che le assaggio più. Con quella salsina saporita le hai rese davvero speciali. Un abbraccio, buona serata
RispondiEliminaBel post cara...e bella presentazione delle puntarelle che adoro...ciao.
RispondiEliminaBellissimo e blog e fantastiche ricette =) se ti va di passare a farmi visita e a partecipare al mio giveway http://fotoinpentola.blogspot.com/2012/01/buon-compleanno.html
RispondiEliminaA Roma c'è solo l'imbarazzo della scelta ma hai scelto un angolo che non conoscevo e la storia è davvero curiosa! anche l'abbinamento è così azzeccato! Un bacione :-)
RispondiEliminaHai scelto una delle cose che mi piacciono di più della cucina romana! Solo per questo ti darei il I premio!!! :-) Roma ha talmente tante cose da raccontare, che dovremmo dedicarle un mese intero di post e forse non basterebbero! Grazie per aver partecipato al contest, a presto, Simo!
RispondiEliminaChe piacere rivederti!!!!!Sei più carina che mai ed il tuo sorriso è sempre più bello!!!Spero di tornare a trovarti prestissimo, adoro le puntarelle che non lascio mai macerare, perchè le adoro freschissime, adoprando le acciughe sotto sale. Ti voglio bene e ti stimno tanto, la tua semplicità è adorabile. Un abbraccio deny
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