Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

umorale
trasparenze autunnali

domenica 27 giugno 2010

BUDINO DI RISO ALLE ALBICOCCHE E CARAMELLO

Una domenica piena di sole, di calore, di luce. Una domenica di inizio estate, piena di promesse e di aspettative perchè il bel tempo, si sa, aiuta l'immaginazione ad esplorare lidi beati, luoghi sereni, gioiosi... Una domenica romana in cui le strade si mostravano insolitamente deserte e già si diffondeva quel senso di ovattato tepore, di attesa, di silenzio che prelude piuttosto alla festa... musica, poesia, canto... Una domenica piacevole, trascorsa così, tra la cucina e la tavola, in piena arminia tra i sensi...
Questo dolce è ideale in estate perchè dell'estate ha il colore. L'arancio delle albicocche è reso vivo dal caramello, brunito anche quello ma soltanto un poco per rimanere vivace e semi liquido, in grado di penetrare tra i granelli di riso e di rendere scioglievole al palato ogni boccone... Un dolce semplice e rapido da preparare, fresco, delizioso...

Per sei monoporzioni (o per un unico budino più grande) occorrono: 200 g di riso arborio, 400 ml di latte parzialmente scremato, 100 g di zucchero, 6 albicocche mature ma non sfatte, 20 g di burro (per me, come sempre, chiarificato), una spolverata di cannella.
Si inizia sbollentando per pochi secondi le albicocche in acqua bollente. Una volta scolate si devono privare della buccia (stesso procedimento che generalmente si fa con i pomodori), tagliare a metà e togliere loro il nocciolo.
A questo punto si versano 50 g di zucchero in una padella, vi si adagiano sopra le mezze albicocche e si pone su fiamma bassa. Quando lo zucchero inizia a caramellare occorre togliere le albicocche e continuare a cuocere. Non appena il caramello comincia a scurire spengere la fiamma.
Una parte delle mezze albicocche devono poi essere poste sul fondo degli stampini da budino (io ho utilizzato le semisfere) ed essere ricoperte con il caramello.
Nel frattempo il riso deve essere cotto per circa cinque minuti in acqua bollente e versato poi (dopo esser stato scolato) nel latte già bollente addizionato con 200 ml di acqua.
La cottura (a fiamma medio-bassa, deve cioè sobollire) deve proseguire fino al completo assorbimento della parte liquida. A questo punto si devono mescolare al riso lo zucchero rimanente, il burro, una spolverata di cannella e le rimanenti albicocche cotte tagliate a dadini. Mescolare e versare il riso negli stampini.
Una volta raffreddati a temperatura ambiente, occorre riporre i budini in frigorifero per almeno quattro ore prima di servirli capovolgendo gli stampini sui piatti da portata.
Più a lungo riposeranno in fresco migliore sarà l'assorbimento del caramello da parte del riso ed il sapore ne gioverà!

Questo dolce è ottimo a fine di un pasto leggero o come merenda pomeridiana.

venerdì 25 giugno 2010

BARCHETTE TRICOLORI

Un pomeriggio di sport e di condivisione, tanti amici riuniti intorno alla tv (schermo gigante, ovviamente!), l'attesa di una partita che comunque sia andata la storia l'ha segnata! Una pagina nera, a dire il vero, ma comunque un nuovo segno della storia sportiva di un popolo che del calcio ha fatto uno dei propri simboli, miti e (quasi sempre) vanto.
Un pomeriggio immaginato di gioia e di canti, appena colorato da quella vaga tensione che comunque c'è e che fa persino bene!
Un pomeriggio da riempire di coccole... e quindi anche di buon cibo!
Queste barchette sono state il mio contributo, ieri... in un pomeriggio in cui... "perfortuna che almeno abbiamo mangiato bene"!
Le barchette tricolori volevano essere benauguranti, come le pesche al vino rosso che le accompagnavano e come i dolcetti che le hanno seguite, invece sono state soltanto una ennesima tartelletta davvero ben riuscita che almeno il palato lo ha saputo appagare con gusto e stile!
Buoni sapori miscelati per un risultato "vincente"... opsh!

Per la base di pasta brisè ho utilizzato la stessa formula della ricetta precedente (la torta rustica con le salsicce, i pomodori secchi e le cipolle), ma in dosi raddoppiate. Per il ripieno occorrono:
150 g di formaggio philadelphia, 1 uovo grande, 150 ml di panna liquida, 100 g di mascarpone, 250 g di spinaci freschi lessati, 2 cucchiai di pesto (per me fatto in casa), un grosso mazzo di basilico tritato finissimo, della maggiorana e del timo anch'essi ridotti a sabbia, sale e pepe. Occorrono inoltre, 100 g di formaggio feta tagliato a cubetti, 14 pomodorini ciliegia spaccati a metà, 1 spicchio d'aglio, olio evo.
Con queste dosi ho ottenuto 25 barchette.

Ho ricavato dalla pasta brisè 25 dischetti (con un tagliabiscotto) che ho cotto, negli stampini da muffins, in forno caldo a 160° per una decina di minuti coperti con carta forno e ricolmi di riso crudo (per evitare che gonfiassero) e poi, liberi da peso e carta, per ulteriori cinque minuti. Li ho lasciati raffreddare.
Ho quindi cotto per circa un'ora a 180° i pomodorini già tagliati e cosparsi di sale, pepe, una parte di maggiorana e un poco di timo ed irrorati di buon olio evo.
Ho fatto raffreddare anche questi.
Da ultimo ho amalgamato in un recipiente il formaggio, le erbe tritate rimaste, l'uovo, sale, pepe e mascarpone. Ho quindi lessato gli spinaci, li ho frullati rapidamente con pochissima panna fino a ridurli in purea e li ho aggiunti al composto. Per ultima ho addizionato anche la panna rimanente. Ho mescolato bene il tutto per ottenere un composto molto morbido e compatto.
Per completare ho riempito le barchette vuote con il composto di formaggio ed ho adagiato al centro di ciascuna un cubetto di feta. Ho fatto cuocere in forno a 180° per venti minuti (controllate che la pasta non scurisca!).
Per servire le barchette le ho completate con un mezzo pomodorino ciascuna, posato sul cubetto di feta per ottenere l'effetto tricolore che desideravo.
Le ho irrorate con un poco dell'olio di cottura dei pomodori e le ho servite appena tiepide... guardando la "storica sfatta"!

domenica 20 giugno 2010

TORTA RUSTICA CON SALSICCE, POMODORI SECCHI E CIPOLLE

Il tempo ultimamente scorre via più rapido del solito! Sarà per via dei tanti impegni che mi riempiono le giornate oppure per il caparbio desiderio (e tentativo) di riempire ogni istante con qualcosa di bello, gratificante, emozionante... ad ogni modo stò trascurando il blog e voi, amici e amiche blogger, con tanto dispiacere! L'estate mi riporterà presente e prodiga di parole, ricette ed attimi di condivisione... non vedo l'ora che sia così! Per il momento vi lascio un segno del mio passaggio e del mio affetto con questa ricetta che è uno dei miei "must"! Un sapore deciso e fantastico, un equilibrio di consistenze e di gusto... imperdibile!
La preparazione, devo ammetterlo, non è rapida nè semplicissima ma il risultato è considerevole! Un piatto per arricchire la tavola ed essere felici di esser lì a mangiare! Una torta che io preparo come antipasto nei pranzi speciali o come secondo piatto nei banchetti informali.
Per una torta (circa 8 porzioni) occorrono: Per la pasta brisè 250 g di farina, 1 presa di sale, 125 g di burro a temperatura ambiente, 1 tuorlo d'uovo, circa 3 cucchiai di acqua fredda.
Per una brisè piuttosto rapida ma comunque perfetta, occorre setacciare la farina su carta da forno insieme al sale, mettere nel frattempo il burro ed il tuorlo nel mixer ed azionare fino ad amalgamare bene, quindi agginguere l'acqua a filo. Unire la farina nel mixer ed azionarlo ad intermittenza fino a farla assorbire del tutto. Infine trasferire il composto sulla spianatoia e lavorarlo un poco per formare una palla da riporre in frigo, avvolta nella pellicola, a riposare per una trentina di minuti.
Per la cottura occorre poi stenderla su teglia rotonda, punzecchiarla con una forchetta e coprirla con carta da forno e fagioli secchi. Passare la base così ottenuta in forno caldo a 180° per circa 10 minuti, quindi togliere fagioli e carta e completare riinfornando per altri cinque, sette minuti.
Per il ripieno occorrono invece: olio evo, 3 cipolle bianche affettate molto sottili, 2 spicchi d'aglio ben tritati, 200 g di patate, 200 g di salsiccia (io uso quella di prosciutto), senza pelle e schiacciate, 1 cucchiaio di farina, 3 cucchiai di salsa di pomodoro, alcuni pomodori secchi tagliati a pezzi, basilico, maggiorana, timo, salvia, finocchietto, 100 g di mascarpone cremoso, sale e pepe.
Si inizia scaldando poco olio in una capiente casseruola nella quale aggiungere l'aglio e la cipolla e lasciarli stufare con tre cucchiai di acqua, a fuoco basso e con il coperchio, per circa un'oretta. Girare di tanto in tanto. A cottura ultimata, far raffreddare.
Nel frattempo bisogna sbucciare e ridurre in dadini le patate, farle scottare brevemente in acqua bollente e metterle da parte.
In un'altra padella scaldare pochissimo olio e far rosolare un poco la salsiccia schiacciata. Dopo circa 5 minuti aggiungere la farina e la salsa di pomodoro, i pomodori secchi, le erbe lavate e tritate al coltello, sale e pepe. Mescolare e lasciare cuocere per altri 5 minuti, quindi unire anche le patate sbollentate.
Trasferire il ripiene nella base di brisè, cospargere la superficie con abbondanti fiocchi di mascarpone e completare con uno strato di cipolle stufate.
Completare la cottura della torta nel forno per altri 25 minuti circa (le cipolle non devono mai scurire troppo).
Questa ricetta, originariamente presa da una raccolta di "Sale&pepe" di diversi anni fa, ha poi subito alcune modifiche in base ai miei gusti ed alle mie esigenze. Vi assicuro, è buonissima!

sabato 12 giugno 2010

TRANCETTI MORBIDI CON LAMPONI E FRAGOLINE DI BOSCO

L'estate ormai tanto vicina porta con se sapori, profumi, colori del tutto nuovi. Il rosso trionfa sulla mia tavola e mi piace moltissimo! Le sue sfumature cromatiche mettono tanta allegria!
Questo è un dolcetto rapido e assolutamente semplice ma che risulta gustoso e dal gusto pieno, estivo, fresco... Una sorta di clafoutis appena rivisitato per far posto alle mandorle che ben si amalgamano alla frutta dolcissima.
E' un dolce per ogni occasione, da servire a proprio piacere con panna montata o in purezza.
Le fragoline di bosco sono state "l'ingrediente in più", inusuali nei mercati cittadini e talmente saporite da aver portato il sole direttamente nel piatto!
Occorrono: 50 g di farina, 50 g di fruttosio, 170 mo di latte, 1 uovo intero, 40 g di mandorle tritate a farina, essenza di vaniglia, 150 g fragoline di bosco, 100 g lamponi freschi, burro per lo stampo, zucchero a velo per servire.

Dopo ever pulito accuratamente la frutta, accendete il forno a 180°. Sbattete poi l'uovo insieme al fruttosio e all'essenza di vaniglia, quindi aggiungete la farina setacciata e le mandorle amalgamando il tutto. In ultimo versate il latte a filo.
Imburrate una pirofila in ceramica, disponetevi le fragoline ed i lamponi interi, versatevi adagio il composto realizzato.
Ponete nel forno a cuocere per circa trenta minuti.
Lasciate stiepidire, tagliate il dolce a trancetti e servitelo spolverato di zucchero a velo.

mercoledì 9 giugno 2010

PANE DI KAMUT E FARRO CON ERBE DELL'ORTO, SEMI E OLIVE

Di gite domenicali estive in campagna ho pieni i ricordi. Una me stessa bambina, felice di girovagare per un giorno tra distese di verde, alberi svettanti, protesi al cielo, fronde rumoreggianti ma di un suono gentile e rasserenatore... Ho pieni i ricordi di profumi, dell'acre sentore della brace ardente, dei dolci semplici, fatti di farina, uova e burro, del pane.
Ho impressi negli occhi della mente i colori sgargianti della natura in festa, il rosso dei frutti succosi, dalla polpa dolcissima e consistente, l'arancio delle primizie e il verde, soprattutto il verde, che si distendeva a perdita di vista e di fiato...
Quei profumi ritrovo sovente nella mia cucina. in questa stagione con particolare attenzione colmata di ingredienti che esprimano il calore, la dolcezza di cui può essere pieno un momento... alle volte persino "per sempre". E così magicamente il tempo stesso si ferma e si confonde per donare un eterno terreno insospettabile sul momento!
Di gite domenicali ho piena la fanciullezza, di paesini arroccati e vecchine dallo sguardo acquoso e sapiente, mani addestrate ed esperte a compiere gesti rituali di una cucina antica tramandata senza prestarci attenzione e poi rimasta a monito delle "cose buone"...
Il profumo del pane diventa una magia di ineguagliabile sentimentalismo e fa sentire sereni, in pace con il mondo e con gli uomini... Bene con se stessi.
Questa è una mia ricetta, un mio sapore, una mia fragranza... un tocco di estate e di fanciullezza...

Per una pagnottina di circa 700 g occorrono: 200 g di farina di kamut, 120 g di farina di farro, 15 g di lievito in polvere, un cucchiaino di fruttosio, un pizzico di sale, olive verdi condite con olio e timo (di mia produzione casalinga ma sostituibili con quelle in vendita nei supermercati), semi di lino dorati, erbette dell'orto tritate a sabbia (sottilissime, al coltello). Io utilizzo menta, basilico e timo ma potete scegliere le vostre preferite. Le quantità delle erbe sono a vostra discrezione, per me circa 50 g.
Lavorate le farine e i semi con il lievito e le erbe, unite quindi lo zucchero e circa 200 ml di acqua appena tiepida. Impastate ed unite il sale e le olive. Proseguite impastando fino ad ottenere una pasta omogenea quindi formate una palla e lasciatela lievitare per circa quarantacinque minuti. A questo punto lavorate ancora brevemente e riponete di nuovo a lievitare in luogo tiepido, coperto con un canovaccio inumidito. Dopo circa un'ora infornate la pagnottina su una teglia unta, in forno già caldo a 200°. Lasciate cuocere per un'altra oretta.

Lo stesso pane può essere realizzato utilizzando una macchina panificatrice.

Di ricordi di gite in campagna ho pieni i ricordi... del profumo del pane, fortunatamente, posso ancora bearmi....

venerdì 4 giugno 2010

CAKE CON SALUMI E PISELLINI FRESCHI

Convivialità, aria di festa, vociare, allegria e tante, tantissime persone a tavola. Un servizio basato sulla ricerca della cura, sull'attenzione, il prosecco freddo che apre il pasto e a seguire gli antipasti.
Ho diviso gli ospiti in due sale, separando gli adulti dai bambini. Un'insegnante si è occupata del gruppetto più vivace e frenetico (i bambini!!) mentre i grandi potevano così godere pienamente del percorso gastronomico loro dedicato.
Una domenica rumorosa, piena di sole ad illuminare il giardino animatissimo... una domenica di condivisione e di amicizia... oltre che di tanto lavoro!
Per il plumcake salato ho utilizzato (dosi per uno, io ne ho fatti tre, per la sola sala adulti!): 180 g di farina, 3 uova, 100 g di leerdammer, 100 ml latte, 100 ml olio evo, 50 g nocciole tritate a polvere, 1 bustina lievito per dolci non zuccherato, sale, pepe, 350 g pisellini freschi sgranati e sbollentati, 150 g salamella magra tagliata a dadini, 100 g speck ridotto a listarelle, 50 g prosciutto crudo magro tagliato grossolanamente, 50 g pancetta spezzettata.

Iniziate sbattendo le uova con il latte e l'olio, quindi aggiungere, mescolando, la farina ed il lievito setacciati, il formaggio grattugiato, i salumi e le nocciole. Aggiustate di sale e pepe, amalgamare bene il tutto e versare poi l'impasto in uno stampo da plumcake, imburrato ed infarinato.
Cuocete in forno già caldo a 180° per circa cinquanta, sessanta minuti, da prima coprendo con carta alluminio, quindi completamente scoperto.
Servire tiepido oppure a temperatura ambiente.

martedì 1 giugno 2010

CAPPUCCINO DI ASPARAGI

Periodo di grandi cambiamenti questo e di molti impegni. Le mie passioni, le mie professioni, i miei piccoli piaceri, le preoccupazioni... tutto si unisce e ridivide con grande tempismo e movimento. Cucinare, ho cucinato moltissimo ma sul mio spazio di condivisione, questo blog, sono riuscita a stere proprio poco.
Nel frattempo è arrivata volando l'estate e anche maggio è rimasto indietro, archiviato tra le pagine spesse del passato... con malinconia e con gioia prospettica, legata al futuro.
Ho preparato questo delizioso antipasto per un pranzo domenicale in cui ho servito ben cinquanta pasti. E' stata una vera esperienza, una gioia ed un piacere immensi.... Forse per il legame affettivo che ci univa tutti, forse per la cura al dettaglio che ho ricercato e voluto, forse perchè il sapore dei miei piatti è stato apprezzato o più semplicemente per i sorrisi dei bambini presenti che hanno illuminato la bella giornata.

Per questa preparazione stagionale, delicata e ricca di un sottile gusto "verde" occorrono: circa quindici asparagi verdi ben puliti, 2 piccole patate, 50 g di farina di mandorle, 1 scalogno, 1 bicchiere di panna fresca, del burro, qualche lamella di mandorla e una spruzzata di cannella in polvere. Con queste dosi potrete realizzare circa quattro cappuccini.

Iniziate tagliando a rondelle gli asparagi mondati e a cubetti le patate sbucciate, quindi ponete in una casseruola con una noce di burro lo scalogno finemente tritate e lasciatelo appassire. Unite la farina di mandorle fate cuocere, mescolando, per un paio di minuti. A questo punto aggiungete gli asparagi e le patate, girate per bene e coprite con tanta acqua quanto basta. Fate cuocere per una mezz'oretta, mescolando di tanto in tanto, infine frullate con il mixer ad immersione. Aggiungete metà della panna e amalgamate il tutto. Regolate di sale e versate nelle tazzine da cappuccino. Se occorre, passate al setaccio.

A parte montate appena con la frusta la panna rimasta (che deve rimanere piuttosto morbida) e, con l'aiuto di un cucchiaio, versatene una adeguata quantità sopra alla zuppetta di asparagi. Decorate la superficie con le scaglie di mandorle (se preferite fatele prima tostare in un padellino antiaderente) e con una spolverata di cannella.

Servite caldp/tiepido.

(questa ricetta è stata liberamente tratta da: www.cavolettodibruxelles.it)