Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

umorale
trasparenze autunnali
Visualizzazione post con etichetta dolci al cucchiaio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dolci al cucchiaio. Mostra tutti i post

lunedì 9 aprile 2012

FLAN CUBANO CON MERINGHE... e Felice Pasqua!!

Sotto ad un cielo che dopo giorni primaverili torna ad essere grigio, scivola via questa Pasqua. La pioggia su Roma ha minacciato di riversarsi in temporale ma poi se ne è rimasta quieta, come ad aspettare... che la festa finisse e che la gente potesse respirare aria serena... almeno per un pò!
...E finalmente riesco a fermarmi, a scrivere, ad essere qui.... Buona Pasqua, buona Pasqua a tutti...

Vi consiglio questo fantastico dolce la cui ricetta ho avuto da un'amica cubana. E' stato subito "amore"! Un flan dal sapore intenso reso dolce e al contempo vagamente amaro da un caramello brunito, denso e scioglievole nel palato. La meringhe completano il gusto deliziosamente, caratterizzandolo in maniera del tutto inaspettata.
Una tecnica per prepararle già di per sé piuttosto caratteristica, molto inusuale e davvero semplice: alla fiamma!!
Provate questo flan, ne sarete conquistati!!
Per un flan (circa 8/10 porzioni) occorrono:1 tazza di latte, 2 tubetti (o 1 barattolino intero) di latte condensato, 1 baccello di vniglia, 4 uova intere e 3 tuorli.
Per il caramello: 200 g di zucchero semolato.
Per la meringhe: 3 albumi, 120 g di zucchero a velo.
Iniziate aprendo in due metà longitudinali la vaniglia ed estraendone i semini con una spatolina o con la lama di un coltello. Mescolate poi in una ciotola tutti gli ingredienti per il flan e lasciate riposare.
Nel frattempo preparate il caramello bruno. Versate lo zucchero in un pentolino con un cucchiaio di acqua e lasciate cuocere, sobollendo (SENZA MAI GIRARE) fin quando lo zucchero non si sarà completamente sciolto ed avrà assunto una consistenza vellutata e liscia di colore scuro. E' fondamentale che il caramello non venga girato utilizzando palette o cucchiai, nel caso vi sembrasse necessario, potrete molto lentamente far roteare il caramello all'interno del pentolino, afferrando quest'ultimo, con una presina, per un manico.
Fate raffreddare appena il caramello, quindi versatelo in uno stampo da flan (o crem caramel), appena unto, cercando di farlo aderire non soltanto sul fondo ma anche per bene sulle pareti. 
Con l'aiuto di un mestolo, colmate poi lo stampo, fino a tre quarti, con il composto a base di latte.
Cuocete in forno gaà caldo a 150° (preferibilmente a bagnomaria, altrimenti avendo cura di aggiungere sul fondo del forno una ciotolina per umidificare) per circa dieci minuti (ossia fin quando il composto ancora liquido, all'interno del forno, non si sarà scaldato), poi alzare la temperatura a 180° e proseguire la cottura per circa 45 minuti (regolatevi con il classico stecchino, ma non aprite il forno prima di mezz'ora).
A cottura ultimata, lasciate raffreddare quasi del tutto il flan prima di sformarlo, a questo fine vi sarà utile immergere lo stampo per pochi istanti in acqua calda (che scioglierà il caramello rappreso), voltarlo sul piatto di servizio e colpire con attenzione il fondo dello stampo stesso.
Prima di servire, completate la presentazione con le meringhe.
In una ciotola montate a neve fermissima le chiare delle uova con lo zucchero, quidi, utilizzando una forchetta, avvolgete una piccola quantità di meringa cruda intorno ai rebbi e fatele scurire sulla fiamma viva del fornello, roteando la forchetta per evitare che bruci. Questa operazione durà pochi istanti per ciascuna meringa. Appena scurita tutt'attorno, fate scivolare la meringa giù dalla forchetta ed utilizzatela per decorare il flan al caramello.
Piccolo trucco: Se non doveste riuscire a tenere la meringa ben ferma intorno ai rebbi della forchetta, usate due cucchiai (bagnati prima di ciascun utilizzo) per realizzare delle quenelle di meringa cruda. Poi passatele sulla fiamma, spostandole da un cucchiaio all'altro per poterne brunire tutto il contorno.

Servite questo dolce affettandolo e guarnendo ogni piatto con una meringa, il contrasto tra il dolce del latte, la nota olfattiva della vaniglia e l'amarognolo del caramello, sarà completato dal gioco di consistenze tra flan e meringhe..... Perfetto!!

Ancora auguri per questa dolce Pasqua.

mercoledì 4 gennaio 2012

SEMIFREDDO BENEAUGURANTE ALLA CREMA DI MARSALA

Questi giorni sono stati mervigliosi. Finalmente in ferie con la sensazione e l'emozione della libertà, con le notti in cui le ore di sonno non hanno confini, con la serenità solenne della mancanza di impegni. Giorni di sereno ozio per la mente e soprattutto per le percezioni inconsce degli obblighi che tanto vincolano e racchiudono.
Questi giorni hanno ritrovato vividi gli affetti più cari, accendendo di luce ogni istante, ogni conversazione e pensiero.
Ci sono stati incontri, caffè rubati allo scorrere del tempo, acquisti (pochi ma rituali). Ci sono stati scambi di doni e candeline e tanta gioviale atmosfera. Ci sono stati sorrisi e baci ed uaguri di felicità.
Giornate di sole splendente ed altre di pioggia dirotta, nuvole in movimento ed idee in arrivo. C'è stato cibo in abbondanza, e non soltanto per il palato, che pure tanto è stato appagato (!), c'è stato cibo per gli occhi e da quelli per il cuore!
Semifreddo beneaugurante alla crema di Marsala
Abbiamo festeggiato la notte di San Silvestro in casa di amici. Una festa numerosa per essere in casa, ma non troppo. C'era musica e tanta allegria e c'erano tavole imbandite al cui banchetto tutti avevano contribuito... Io mi sono occupata (anche!) del dolce.
Doveva essere un dessert speciale, ben augurante, colorato ma nel quale predominassero il rosso e l'oro... Doveva essere una torta che accendesse lo spirito e che facesse trovare a ciascuno il sapore, la percezione, il pensiero che più di ogni altro avesse desiderato nell'istante in cui le porte del vecchio (malandato) anno si fossero chiuse per lasciare che il nuovo prendesse posto... carico come era di attesa, di speranze, di sogni e di fiducia...
Ho voluto fare un dolce che fosse sensazionale e facesse esclamare di piacere, sorpresa e benedizione. Ci sono riuscita!
All'incirca alle 23.30 è apparso sulla tavola il mio semifreddo. Bianco e agghindato per la festa, di rosso e di oro adornato, colori propiziatori di fortuna. La torta ha catturato l'attenzione generale e c'è stato persino un applauso poi la vista ha ceduto degnamente il passo al gusto ed è stato allora il vero trionfo!
Un sapore delicato, fresco, di quelli che colmano la bocca di una piacevole sensazione di scioglievolezza, di pienezza gustosa, di dolce (non troppo!), vellutata e setosa... e, di tanto in tanto, una nota più corposa, croccante... Una piccola esplosione di sapore, una piccola magia.
Questa è una torta che posso definire perfetta, così come farebbero certamente tutti gli invitati alla festa se fosse loro chiesto di esprimere un parere... Poco dopo è scoccata la mezzanotte... fuochi d'artificio, tappi di spumante, bollicine, frutta secca...
Ben arrivato 2012... portaci fortuna, o almeno aiutaci a portare fortuna a noi stessi!!
Semifreddo beneaugurante alla crema di Marsala
Per circa trenta porzioni: 500 g di meringa italiana (4 albumi, 300 g zucchero semolato, un pizzico di sale), 1 lt panna fresca, 4 tuorli, 150 g di zucchero semolato, 60 g di farina setacciata, 500 ml di latte, 4 cucchiai circa di Marsala semisecco, 100 g di sfogliatelle dolci. Per decorare: meringhette, scagliette (o codette di cioccolato), frutta rossa (lamponi, ribes, melograno), alchechengi, mandarini cinesi.
Iniziate preparando la meringa italiana. Unite agli albumi lasciati a temperatura ambiente un pizzico di sale, quindi montateli a neve ferma. Versate in un tegame lo zucchero con 100 ml di acqua  e portate il tutto a bollore sempre mescolando. Fate sobollire lo sciroppo per circa dieci minuti, quindi spengete il fuoco (dovete vedere bollicine di aria formarsi sulla superficie dello sciroppo). Versate lo sciroppo bollente a filo sugli albumi, facendolo scivolare lungo la parete della ciotola che state utilizzando, amalgamate bene e a lungo con una frusta elettrica, continuando fin quando la meringa non si sarà del tutto freddata e non risulterà molto soda. Tenete da parte.
Occupatevi ora della crema. Scaldate il latte su fuoco dolce, sbattete poi i tuorli in una ciotola con lo zucchero, fino a renderli ben gonfi. Incorporatevi la farina setacciata ed il latte a filo, mescolate il tutto. Ponete nuovamente sul fuoco e, mescolando, fate addensare il tutto (la crema deve essere di una media consistenza. Unitevi il Marsala e mescolate delicatamente. Spengete il fuoco, fate raffreddare (per evitare che sulla superficie si formi la pellicina, coprite la crema con della pellicola da cucina che sia a contatto diretto con la crema stessa).
Montate in ultimo la panna, ben fredda, a neve fermissima.
Montate ora il semifreddo. Incorporate alla crema fredda la meringa italiana, poco alla volta, con movimenti delicati che vadano dal basso verso l'alto, utilizzando una spatola per dolci (la "marisa"). Unitevi poi anche la panna, con altrettanta delicatezza (nè la meringa, nè la panna devono smontarsi).
Foderate uno stampo (a vostra scelta, con queste dosi io ho utilizzato uno stampo a ciambella ed uno circolare più piccolino) con pellicola da cucina quindi versatevi il semifreddo e livellatelo. Coprite la superficie con le sfigliatine, ritagliandole all'occorrenza a misura.
Coprite con della carta alluminio e ponete a riposare in frigorifero per una notte intera (o almeno per sette, otto ore).
Prima di sformarlo, capovolgendolo sul piatto da portata, passatelo per un'oretta in freezer.
Decorate il semifreddo con i frutti e quant'altro, rendendolo gradevolmente colorato.
Servite dopo averlo fatto ammorbidire in frigorifero per un pò (non lasciatelo a temperatura ambiente perchè tende a sciogliersi!!).
Buon appetito.... e ancora auguri!!

domenica 20 novembre 2011

PAVE' AU CHOCOLAT

Un confort food di sicuro effetto. Un dolcino rapido da preparare (anche se deve restare in figorifero per qualche ora!), gustosissimo, dal sapore delicato ma intenso di cioccolata e dalla consistenza vellutata, morbida, cremosa...
Ideale anche per le festività che ci corrono incontro a passo sempre più spedito (!), per accogliere amici e parenti in dolcezza e convivialità.
 Pavè au chocolat
Per otto porzioni circa occorrono: 300 g di cioccolato extra fondente, 80 g di burro (possibilmente chiarificato), 3 tuorli di uova freschissime, 50 g di zucchero a velo, 350 ml di panna fresca.
Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato ed il burro insieme. A parte montate i tuorli con lo zucchero a velo, fino ad ottenere un bel composto cremoso e chiaro. Lasciate raffreddare un poco il composto di cioccolato quindi unitelo a quello di uova. Amalgamate bene. Infini montate la panna abbastanza ferma ed unitela a sua volta. Mescolate accuratamente dal basso verso l'alto affinchè non si smonti.
Foderate otto stampini con della pellicola trasparente, versatevi il composto a cucchiaiate e poteli in frigorifero a rassodare per quattro, cinque ore (anche dopo tre ore sono ottimi, ma più raffreddano più assumono una consistenza corposa).
Servite i pavè rovescinadoli su piattini singoli di portata, eliminando la pellicola e solverizzandoli con dello zucchero a velo. Volendo, potete decorarli con un ciuffo di panna montata o servirli con una salsina alla frutta o di crema semiliquida. io li ho preferiti in semplicità e purezza!!
Buon appetito!!

lunedì 8 agosto 2011

MOUSSE DI MASCARPONE CON CREMA DI MIRTILLI

In questi luoghi tanto incantevoli, la pasticceria è prodigiosa!! A partire dalle torte di riso e farro per arrivare ai cannoli alla crema ed alle paste ripioene. La sfoglia ha una consistenza gradevolissima, appena più chè morbida e caramellata, e viene farcita in saccottini con composta di mele, crema, riso, cioccolata. Di riso è delizioso anche il tipico budino, una frolla con ripieno a base di crema e riso, appunto, profumato all'anice. Tutto davvero meraviglioso!... Non posso per questo rinunciare, di tanto in tanto ad una puntatina in qualche localino per soddisfare la gola!...
Il desiderio di un dolcino arriva improvviso e si fa largo nella mente... un pensiero cui dare ascolto, da assecondare! 
L'altra sera però, il desiderio è arrivato poco dopo aver cenato e, dal momento che già ci si era rilassati in casa e nessuno aveva voglia di uscire, ho pensato di dar sfogo alla creatività traendo spunto dalla mia "biblioteca" personale di ricette. Ne è venuta fuori questa coppa dal sapore squisito, dal gusto pieno, dalla consistenza corposda... Un dolce di quelli che soddisfano la vista, il palato, i sensi, lasciandoti pienamente appagata!
Uno dei dolci più buoni che io abbia mai mangiato! Le foto, scattate di sera, lo penalizzano non poco ma vi assicuro che è incredibilmente buono e che, se lo proverete, ne sarete felici!! 

Per la mousse di mascarpone occorrono: 250 g di mascarpone, 2 uova, 100 g di zucchero, un limone.
Montate i tuorli con le fruste elettriche unendovi via via lo zucchero, fino a renderli chiari e spumosi, quindi aggiungere il mascarpone e la buccia finemente tritata del limone. Amalgamate con cura e delicatamente. Infine unite al composto gli albumi, precedentemente montati a neve ferma.

Per la crema di mirtilli occorrono: 300 g di mirtilli freschi, 80 g di zucchero, i semi di un baccello di vaniglia.
Lavate ed asciugate i mirtilli, metteteli pio in una casseruola con lo zucchero ed i semi di vaniglia estratti dal loro baccello tagliato a metà (e grattato con un coltellino). Fate riposare per circa quindici minuti, quindi ponete la casseruola su fuoco basso e fate cuocere per dieci minuti (non deve asciugarsi troppo). Fate raffreddare del tutto.

Per i biscotti al burro occorrono: 50 g di farina, 50 g di burro, 25 g di zucchero, 25 g di fecola, un tuorlo grande sodo e zucchero a velo q.b., un pizzico di sale.
Mescolate burro, zucchero e tuorlo utilizzando una spatola (poichè l'impasto potrebbe rovinarsi con il calore delle mani), quindi unite la farina e la fecola setacciate, poi il pizzico di sale. Amalgamate il tutto. Stendete l'impasto su un foglio di carta da forno spolverato di zucchero a velo e con un tagliabiscotti ricavate dei dischetti che porrete su una teglia imburrata. Fate cuocere in forno per circa 15/20 minuti a 150°. Sfornate e fate raffreddare.
Componete il dolce in coppe da gelato o calici di cristallo. Versate prima un abbondante strato di crema di mirtilli, poi sbriciolatevi sopra i biscotti al burro (nella quantità che desiderate), infine ricoprite con la mousse di mascarpone. Mettete in frigo per qualche ora prima di servire (almeno due ore).... Mi saprete dire!!

lunedì 30 maggio 2011

MARMELLATA DI GELSI E MELE

Fiorenza, una mia collega di "una certa età", mi ha raccontato di quando era piccina ed al paese in provinca di Napoli in cui viveva al mattino di tanto in tanto, in primavera, arrivavano i contadini. Vendevano more di gelso, posandoli a manciate su foglie di vite. Il ricordo dolce di una leccornia dal sapore succoso, pieno, forte... dal profumo di bosco e di terra.
Questi frutti sono rari ancora oggi, trovarne di freschi è una specie di magia, un privilegio riservato a pochi.
Nel giardino della scuola nella quale Fiorenza ed io insegnamo tuttavia ce ne sono diversi alberi... e sono uno spettacolo da guardare.
Alcuni alberi danno frutto neri, nerissimi, altri frutti bianchi, tutti dolcissimi.
In maggio i germogli si trasformano in innumerevoli more polposissime e cominciano a cadere in terra, maturi e pesanti. Il selciato si macchia di un nero violaceo intenso e dello stesso colore si tingono le mani dei bambini (e di noi maestre!) che ne sono golosissimi.
Ne ho raccolti e ne ho fatto marmellata. Il suo sapore è indescrivibile, buonissimo, assolutamente unico... e, per qualcuno, ha il sapore del ricordo!

 Marmellata di gelsi e mele
Occorrono: 350 g di gelsi (nel mio caso neri), 150 g di mele sbucciate, 500 g di fruttosio,  mezza busta di fruttapec 1:1

Pulite i gelsi accuratamente, privandoli dei piccioli, lavandoli sotto acqua corrente e poi tagliandoli in pezzettini (abbiate cura di utilizzare dei guanti compiendo queste operazioni, poichè le more di gelso macchiano davvero molto!). Sbucciate poi le mele e riducetele in pezzetti piuttosto piccoli.
Mettete tutta la frutta in una casseruola capiente insieme al Fruttapec a freddo, quindi accendete il fornello e lasciate andare a fuoco medio-alto per pochi minuti (deve pressappoco bollire). Aggiungete ora lo zucchero, portate nuovamente a bollore e lasciate cuocere a fuoco alto per tre/cinque minuti, sempre mescolando.
Spengete il fuoco ma continuate a girare ancora un poco con una paletta la marmellata. Versatela quindi ancora bollente nei vasetti sterilizzati (due da 250 g, ma ne avanzerà un poco che potrete consumare appena raffreddata come ho fatto io!). Chiudeteli per bene e voltateli per almeno cinque minuti sottosopra. Fate freddare completamente. Dopo aver aperto un vasetto, conservatelo in frigorifero.
Note: I gelsi sono frutti molto simili alle more di rovo ma crescono su alberi. La consistenza della marmellata che si ottiene è corposa e scioglievole e ricca di microscopici semini che tuttavia risultano tenerissimi e per nulla fastidiosi. La loro presenza conferisce anzi alla marmellata un gioco di consistenze molto particolare. Le mele completano in maniera armoniosa questo stesso gioco senza influire sul sapore.
I vasetti nei quali conservare la marmellata devono essere preventivamente sterilizzati facendoli bollire per alcuni minuti in acqua e capovolgendoli, ben chiusi, una volta riempiti. In questo modo si creerà una sorta di sottovuoto.
La quantità di fruttosio può variare in base al vostro gusto, i gelsi sono di per sè già piuttosto dolci.
Il fruttapec riduce notevolmente il tempo di cottura ed assicura la perfetta riuscita della marmellata, tuttavia, per un risultato più genuino è possibile utilizzare gelatificanti naturali.
Soltanto dopo un paio di giorni la marmellata raggiunge la consistenza ideale.

domenica 24 aprile 2011

PASTIERA NEL BICCHIERE


...e tanti, tantissimi auguri a tutti voi!
Viaggiare in auto attraverso la campagna, oltrepassando l'Umbria e poi inoltrandosi nella verde Toscana, è stata come una magia. Al mattino presto la luce è miracolosa e accende ogni dettaglio di vita, lo scorcio di un paesino arroccato tra le colline, gli steli dei fiori che nascono e crescono selvatici e liberi di danzare sospinti dal vento, il paesaggio che scorre rapido striando di colori sfumati il mondo intero fuori dal finestrino....
E' stato bello viaggiare tra Roma e Carrara nutrendosi attraverso la vista, in una comunione di sensi. E' stato bello arrivare, osservando le bianche marmoree Alpi Apuane avvicinarsi per poi scoprirle come sempre tanto prossime al mare. Ed è stato bello e ritemprante trascorrere qui questi giorni di festa.
La casa mi ha accolto col suo aspetto vetusto, col suo ascensore impiallicciato di formica, le ante a vetri e la macchinetta in disuso per le monetine. Mi ha accolta la cucina, tanto spaziosa quanto vecchia, colma di cianfrusaglie e di suppellettili di rame ossidato e di ceramica decorata a fiorellini, con i bordi in oro sbiadito. Mi ha accolta la sua "stanza familiare", quella della tv e del tavolo rotondo, al centro, quella col panorama che, oltre le tapparelle, disegna la collina salire, inerpicandosi sempre di più in alto, verso il cielo, fino a divenire una montagna la cui cima affonda tra le nuvole di ovatta e pioggia.
E qui il rito, compiuto e ricompiuto, si è ripetuto. Intatto.


Pastiera nel bicchiere, una ricetta veloce e semplicissima per gustare la tradizione in maniera del tutto innovativa! (ricetta tratta e rielaborata dalla rivista "SalePepe").
Per quattro porzioni occorrono: 200 g di ricotta (preferibilmente di pecora), 200 g di grano cotto (anche quello già confezionato può andare bene ma, naturalmente, sarebbe molto meglio prepararne di casalingo), 1 bicchiere di latte, 100 g di zucchero, 2 tuorli, pasta frolla cotta e sbriciolata (o, in alternativa, frollini dal sapore neutro sbriciolati grossolanamente), 1 limone, acqua di fiori d'arancia 8o essenza di arancia), canditi misti tagliati a dadini (i canditi acquistati interi e poi tagliati risultano assai più freschi e saporiti di quelli che trovate già spezzettati e confezionati), mirtilli rossi secchi, 1 bustina di vanillina, cannella in polvere, 1 noce di burro, zucchero a velo per decorare.

Iniziate sbriciolando la pasta frolla che avrete preparato seguendo le consuete istruzioni (QUI), quindi mettete il grano in un pentolino insieme al latte ed al burro, fate cuocere fin quando, bollendo, il liquido non si sarà del tutto assorbito ed il grano avrà assunto una consistenza cremosa. 
Montate quindi a lungo gli albumi con lo zucchero, fin quando non saranno ben chiari e spumosi, poi unitevi la ricotta setacciata, la vanillina, l'acqua di fiori di arancio (circa un cucchiaio), la cannella, i canditi ed i mirtilli secchi. Mescolate ed amalgamate per bene. Aggiungete ora a questo composto il grano cotto nel latte e mescolate ancora con cura.  
Ponete sul fondo dei bicchieri da portata una parte delle briciole di frolla, poi versatevi sopra la crema di grano realizzata.Mettete in frigorifero e fate riposare per un'oretta.
Al momento di servire, togliete la pastiera dal frigo, aggiungete le briciole di frolla rimaste sulla superfice del dolce e spolverate con abbondante zucchero a velo.

sabato 12 febbraio 2011

COPPE AL CIOCCOLATO BIANCO E COCCO

Questo dessert è squisito! Un trionfo di sapore, scioglievolezza e goduria gustativa!! Sono coppe semplici da realizzare ma dal successo garantito. Le amiche cui le ho offerte le hanno divorate. Un dolce del quale puoi riconoscere gli ingredienti assaggiandone un boccone ad occhi chiusi perchè tutti i sapori si fondono ma non si coprono l'un l'altro, in un insieme che è pura delizia... Io ne sono conquistata... forse perchè adoro tanto il cioccolato bianco quanto il cocco! Provatele!!
Per otto coppe (piccine) occorrono: 600 ml di latte, 6 tuorli, 150 ml di panna montata, 80 g di cocco in scagliette disidratate (o in farina), 170 g di fruttosio, 60 g di farina, 170 g di buon cioccolato bianco, 1 limone.
Per il pan di Spagna occorrono: 6 uova, 180 g di zucchero, 180 g di farina, 1 pizzico di sale, 1 bustina di vanillina. Inoltre cointreau q.b. (o altro liquore dolce).
Per decorare occorrono gocce di cioccolato scuro.
Iniziate preparando il Pan di Spagna, montate le uova (a temperatura ambiente) con lo zucchero, il sale e la vanillina, fino a quando non avranno raddoppiato il loro volume. Questa operazione è perfetta con la planetaria ma anche con le fruste elettriche si ottiene un buon risultato. Unire poi delicatamente la farina setacciata, amalgamandola al composto di uova a mano, con delicatezza, con movimenti che vadano dal basso verso l'alto. Disponete quindi l'impasto in una teglia imburrata (tonda o rettangolare indifferentemente) e fate cuocere in forno già caldo a 180° per circa 25/30 minuti. A cottura ultimata sfornate e fate raffreddare. In ultimo tagliate orizzontalmente il pan di Spagna in due dischi uguali.
Per la crema portate il latte a bollore insieme alle scaglie di cocco e alla scorza grattugiata del limone. Poi lasciate in infusione per almeno mezz'ora, quindi filtrate accuratamente al colino fine e fate freddare.
In una ciotola sbattere successivamente i tuorli con lo zucchero, allungateli con qualche cucchiaio di latte aromatizzato e incorporatevi la farina setacciata. Mescolate per evitare che si formino grumi, infine unite il resto del latte e ponete sul fuoco. Fate addensare la crema girando continuamente, su fiamma bassa. Quando la crema sarà addensata e bollente, spengete il fuoco ed unitevi la cioccolata bianca spezzettata. Mescolate il tutto. Fate raffreddare la crema ottenuta.
Quando la crema risulterà benfredda, unitevi la panna montata, mescolando dal basso verso l'alto affinchè non perda volume ed incorpori aria.
Montate il dolce. Ricavate dal pan di Spagna tanti dischetti di dimensione appena inferiore alla circonferenza delle coppe che intendete utilizzare (io ho usato un semplice coppapasta di dimensioni piccoline), bagbnate i dischetti con il liquore.
Versate sul fondo delle coppe una parte di crema, quindi copritela con un disco di pan di Spagna. Alternate in questo modo gli strati fino al completo riempimento, infine decorate con le gocce di cioccolato scuro.
Mettete la crema a riposare in frigorifero per qualche ora (almeno tre) prima di servire in tavola... Buon appetito!

sabato 4 settembre 2010

CREMA BIANCA AL MIELE CON FICHI E CRUMBLE DI MANDORLE

L'estate scivola via lasciandomi un lieve tocco di malinconia, la calma che si avvia a tornare fermento, il sole che lascia il posto al friccicore dei cieli autunnali.
Soprattutto lascio Carrara e la Toscana per tornare a Roma. La quiete e la bellezza dolce, gentile di questi luoghi mi sono nel cuore come le baie incantate di cui il mare fa mostra in silenzio, come le montagne a tratti verdi di rigogliose fioriture e poi bianche di marmo, come i paesini arroccati tra le rocce e i costoni della riviera...
Mi sono nel cuore il mio fruttivendolo, il macellaio persino, la ragazza della pasticceria che sforna le paste più buone del mondo... sfoglie ripiene di mele, di riso, burrose e caramellate. Sono nel cuore i "loro" prodotti, davvero "loro", dell'orto di casa, i fichi dell'albero, i mirtilli e le more del boschetto, i pomodori, l'uva succosa... il lardo fatto nelle conche di marmo, con le spezie spontanee di questa ricca terra.
Ho nel cuore ogni piazzetta, viva nel suo tranquillo aspetto di signora di provincia, mite, curata e riservata. Amo tutto di qui...
Amo la voce sonora del mare e il frinire dei grilli, i tramonti infuocati che accendono il profilo della cittadina e le luci dell'alba che accendono fiocamente le cime dei monti marmorei, così vivini che sembra di poterli sfiorare allungando una mano...
Questo dolce è un arrivederci a questi luoghi, una chiusura delizievole che già sembra protendersi verso la nuova stagione per la presenza dei fichi.
E' un dolce delicato, dal sapore leggero che arriva in punta di piedi per poi fermarsi e lasciarsi gustare.
E' una fotografia, l'ennesima, di questi luoghi tanto amati.
CREMA BIANCA AL MIELE CON FICHI E CRUMBLE DI MANDORLE
Occorrono (per quattro porzioni): 6 fichi maturi, 80 g di mandorle spellate, 50 g di burro, 20 g di farina, 60 g ricotta di pecora, 60 g yogurt bianco intero, 100 ml latte parzialmente scremato, 50 g fruttosio, 2 cucchiai abbondanti di semola di grano (semolino), 2 cucchiaini di miele, 2 fogli di gelatina, un pizzico di sale.
Per iniziare unite in una ciotola la farina, il fruttosio, le mandorle tritate a farina (nel mixer) e il burro a dadini, quindi impastate con le dita fino ad ottenere un composto omogeneo che dovrete stendere in una piccola teglia foderata di carta da forno e lasciar riposare per circa trenta minuti a temperatura ambiente. Nel frattempo, scaldate il forno a 160°.
Mettete i fogli di gelatina in ammollo in acqua fredda, poi versate in un pentolino il latte con il semolino ed un pizzico di sale. Fate cuocere fino a bollore, mescolando continuamente. Quando la semola raccoglie il liquido spengete, aggiungete il miele, amalgamate bene e tenete da parte.
In un'altra ciotola amalgamate intanto la ricotta con lo yogurt, quindi scolate la gelatina e fatela sciogliere brevemente sul fornello, a fiamma bassissima, con un goccio piccolissimo di acqua. Versate la gelatina nella crema di ricotta e mescolate, infine aggiungete il composto di semolino. Tutti gli ingredienti devono amalgamarsi fino ad ottenere una crema liscia e soda.
Infornate nel frattempo, per circa dieci minuti, il composto a base di mandorle, quindi fatelo raffreddare e sbriciolatelo con le mani.
Completate componendo le coppette. Lavate i fichi, sbucciateli e tagliateli a rondele. Ponetene alcune sul fondo delle coppette, versateci sopra la crema quindi ponete in frigo per almeno un'ora prima di servire.
Per portare in tavola, cospargete con il crumble e completate decorando con altre fette di fico.
Questo dolce è ottimo a conclusione di una cena leggera e salutare ma è anche buonissimo a merenda, magari in terrazza, godendo di queste ultime giornate d'estate... Io l'ho accompagnato con del caffè freddo ma un buon vino dolce ci starebbe benissimo.
E' importante che i fichi siano molto dolci e ben maturi poichè la delicatezza di queste coppette si esalta proprio con le note succose di questi frutti.
Con questa ricetta partecipo al gustoso contest del blog: http://laginestraeilmare.blogspot.com

E per finire spendo volentieri alcune parole per il primo blog candy di Imma di "dolci a go go" che immagino tutti conosciate. Io penso sinceramente che il suo blog sia un dono, ogni sua ricetta un vero regalo, un'esperienza dei sensi tutti perchè lei riesce a mettere in tutto ciò che fa la sua naturale dolcezza, la positività del suo viso, la simpatia del suo parlare, la familiarità del suo vivere e la sua incredibile bravura.
Imma è stata uno degli "incontri" di cui sono felice da quando il mio blog accompagna le mie giornate.
Insomma, grazie di cuore Imma...
Passate a trovarla, resterete incantati: http://dolciagogo.blogspot.com/

domenica 22 agosto 2010

CREMA AL LIMONE CON SALSA DI MIRTILLI

More e mirtilli. Ne avevo ordinati alcuni cestini al mio fruttivendolo qualche giorno fa. Non se ne trovano proprio sotto casa da queste parti ma la vicinanza delle montagne, del verde, dei declivi cespugliosi ne favorisce senza dubbio la reperibilità stagionale e sono buonissimi perchè "a chilimetri zero", appena raccolti dai vecchini dei paesi limitrofi che poi "scendono in città" per venderli ai commercianti e per di più sono genuini e naturali perchè ovviamente crescono spontanei e senza additivi, rigogliosi, succosi, seguendo il vero ciclo della loro natura.
Ne avevo richiesti insomma al fruttivendolo, che di tanto in tanto ne ha appunto di freschissimi, e già avevo ideato dolci e dolcetti prelibati nel mio immaginario, arricchiti come quadri d'autore, da queste vere pennellate di colori e gusto.
Ahimè, invece, sono arrivate soltanto le more. Scoraggiata per l'infrangersi dei miei propositi (^_^) ne ho fatto una ricca e saporita macedonia, ma nulla di più. Ieri, sorpresa! Il fruttivendolo aveva finalmente avuto dal vecchino i suoi promessi mirtilli, quindi io ho avuto i miei!
Consumate però ormai tutte le more (e giunti nel frattempo un cospicuo numero di parenti!) ho deciso di realizzare un dolce domenicale, estivo, sobrio, semplicissimo ma ricco, ricco, ricco di sapore!
Ad ogni boccone è un incanto per il palato. Lo sposalizio tra il dolce caramelloso dei mirtilli e le note più sofisticate della crema al limone. Una unione perfetta.
A noi tutti è piaciuto infinitamente!
Per la crema al limone ho usato (queste dosi sono per due coppe, da moltiplicare all'occorrenza): 275 ml di latte fresco parzialmente scremato; 25 g di farina; 3 tuorli d'uovo; 80 g di zucchero semolato e la scorza di mezzo limone non trattato (ben lavato).
Ho portato ad ebollizione soltanto 250 ml circa del latte con la buccia di limone , quindi ho spento la fiamma ed ho lasciato in infusione a raffreddare. Nel frattempo ho sbattuto i tuorli con lo zucchero (a mano affinchè la crema non risultasse poi troppo compatta) ed ho aggiunto la farina setacciata ed il poco latte freddo tenuto da parte. Ho mescolato il tutto energeticamente quindi ho tolto le bucce del limone dalla loro infusione, ho nuovamente acceso il latte e vi ho versato il composto di uovo e zucchero. Ho portato a bollore il tutto, sempre mescolando piano (non devono formarsi grumi).
Appena raggiunto il bollore ho atteso un minuto ed ho spento. Ho fatto un poco raffreddare, infine ho versato la crema nelle coppe da portata.
Per la salsa di mirtilli ho usato: 250 g di mirtilli freschissimi (piuttosto piccolini); due striscette di buccia di limone (senza la parte bianca) e tre cucchiai colmi di zucchero.
Ho versato tutti gli ingredienti in un pentolino ed ho fatto cuocere per circa dieci, quindici minuti a fiamma piuttosto bassa. Ho spento ed ho lasciato raffreddare prima che la salsa si rapprendesse.
Infine ho montato il dolce versando la salsa di mirtilli sulle coppe già colme di crema non ancora del tutto fredda. Ho guarnito con mirtilli freschi e con una spolverata di zucchero a velo.
Ovviamente le varianti sono numerose, sia per la guarnizione (ci starebbero bene tanto una granella di pistacchi che, ad esempio, delle piccolissime meringhette bianche), tanto per la composizione (avrei voluto io stessa infatti aggiungere briciole di biscotti direttamente nella crema, o anche note speziate tipo un pizzico di peperoncino o di cannella)... Insomma, al gusto personale la scelta del perfezionamento di questo dolce al cucchiaio che è una vera tentazione nella sua semplicità!