Diario di un viaggio nel gusto

Questo blog è il diario di un'avventura che inizia, la mia avventura, condotta per sentieri che non mi sono del tutto nuovi ma che attraverso il loro andare mi condurranno ad esplorare nuovi lidi.... il verde è il colore che predominerà la mia strada, il suo profumo ne sarà l'aroma allietante e suadente... un percorso gastronomico, il mio, di vita, di credo... una scelta, uno stile, il mio ritmo... ricette che trarranno dalla terra il proprio profilo, che dell'erba avranno la gentilezza e la delicata essenza, il sapore avranno della semplicità e dei sensi saranno stimolo e soddisfazione.... Un viaggio nella cucina... con la creatività e la curiosità che sempre portano lontano...

umorale

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trasparenze autunnali

giovedì 30 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

TARTELLETTE CIPOLLA, AGLIO E ROSMARINO

Altra sfiziosità natalizia, altro antipasto o finger food, adatto anche ad un banchetto in piedi. Ultimamente il mio utilizzo delle cipolle si è incrementato notevolmente; il loro gusto dolce e molto caratterizzato mi conquista sempre di più e trova riscontro nella soddisfazione che esprimono i miei ospiti. La bontà di queste tartellette è notevole, molto particolare, poichè hanno un gusto prettamente sottolineato dalle note olfattive.
E' un gioco di sapori che tuttavia non giunge esclusivamente attraverso il palato ma che si esprime anche attraverso il coinvolgimento degli altri sensi. Tartellette che si mangiano con la bocca ma che lasciano all'olfatto la soddisfazione più marcata!
Le ho realizzate diverse volte in occasione delle cene tematiche di questo periodo di feste e sono sempre piaciute moltissimo, fragranti e saporite, profumate e delicate.
Con questa ricetta ha inizio la mia gradita collaborazione con la ditta Pavoni che mi ha cordialmente inviato alcuni suoi prodotti. Gli stampini che ho utilizzato (nelle foto) sono semplici, funzionali e perfetti per dare forma alle idee creative espresse attraverso il rendere una manciata di ingredienti... arte commestibile!
Per la pasta brisée occorrono: 250 g di farina, 150 g di burro chiarificato, sale.
Setacciate semplicemente la farina sulla spianatoia, quindi ponete nell'incavo il burro tagliato a pezzetti, unite un pizzico di sale ed impastate rapidamente con la punta delle dita fino ad ottenere delle briciole. Aggiungete poi acqua molto fredda q.b. e continuate a lavorare fino ad avere un impasto omogeneo e morbido ma non troppo elastico. Lasciate riposare in frigorifero per circa mezz'ora quindi stendete la pasta con un mattarello (sul piano leggermente infarinato) e tagliate con un coppapasta tanti cerchi quante sono le tartellette che intendete fare (il mio stampo della Pavoni è da sei tartellette, io l'ho utilizzato due volte).
Scaldate il forno a 180° e infornate le tartellette coperte da carta forno e da fagioli secchi (per evitare che la pasta gonfi). Fate cuocere per circa 15 minuti. Togliete ora fagioli e carta forno e riponete di nuovo in forno per altri otto minuti. Fate raffreddare.
Per il ripieno occorrono: 500 g di cipolle bionde, 50 g di burro chiarificato, 6 spicchi d'aglio sbucciati, 250 ml di panna fresca, 4 tuorli d'uovo, noce moscata in polvere, sale, pepe, rosmarino ed olio evo.
Sbucciate le cipolle e fatele stufare in una casseruola capiente con il burro e qualche cucchiaio di acqua, a fuoco basso e con il coperchio. Nel frattempo versate in un pentolino la panna e portatela quasi ad ebollizione insieme al rosmarino, quindi spengete il fuoco e lasciate in infusione molto a lungo.
Ponete gli spicchi di aglio sbucciati in un altro pentolino, copriteli di olio evo e, su fiamma bassissima, fateli sfrigolare fino a scurirsi completamente (il colore deve essere ambrato e non marrone, altrimenti il sapore diviene amaro). Spengete e fate freddare.
Nel mixer versate la panna priva del rosmarino, gli spicchi d'aglio scolati dall'olio, i torli d'uovo, la noce moscata, un pizzico di sale e pepe. Azionate e frullate per bene.
A questo punto le cipolle saranno cotte e simili ad una poltiglia (!), salatele a vostro piacimento e lasciate freddare a loro volta.
Negli involucri di pasta già cotta versate un pò di cipolle stufate e. a riempire, alcune cucchiaiate del composto di panna ed aglio, decorate con alcuni rametti di rosmarino.
Infornate di nuovo e lasciate cuocere per circa venti minuti.
Servite le tartellette assolutamente calde!

domenica 26 dicembre 2010

PANINI SOFFICI DI PATATE E MOUSSE AL COTTO

Del Natale mi piace molto il tempo trascorso tra i fornelli, lo stesso rito da tempo infinito... la cucina è uno dei miei simboli tradizionali preferiti! Da piccina era la cucina della nonna, piena del profumo di frittelle mentre fuori scendeva la sera e tutte le lucine si accendevano. Poi è stata la cucina del mio papà, con le zie che si affaccendavano alternandosi alla guida di quei fornelli che non avevano cuoca... dopo ancora è stata la cucina di una mamma acquisita insieme ad un compagno, una cucina marchigiana con vincisgrassi, arrosti, carciofi e con l'ananas su torrette di frutta. Le chiacchiere sono sempre state il sottofondo musicale, in tanti Natali, in tante cucine... Chiacchiere allegre, di parenti che si riunivano per il piacere di stare isieme...
Da alcuni anni è la mia cucina ad animarsi di profumi e vapori e del calore del forno che rimane acceso per ore mentre fuori il mattino digrada nel pomeriggio e poi con le sue ombre arriva la sera. Nel cucinare ascolto in sottofondo i canti classici del Natale e attendo che arrivino i miei ospiti.
Poi, quando la sera si anima di voci, la musica aumenta il suo ritmo, le luci si accendono, la tavola si imbelletta di candele e nastri... E' la cura per il dettaglio a rendermi allegra, la tovaglia di lino, i bicchieri in tono, il pungitopo e la rosa canina che addolciscono l'insieme...
E per finire è la gioia di deliziare chi mangia, di ascoltare i commenti entusiasti, di spiare sui visi le espressioni di beatitudine e di piena soddisfazione ad elevare il mio spirito... Donare il gusto del buono di un momento speciale.

Questi panini li ho serviti come antipasto in accompagnamento ad una delicatissima mousse di prosciutto cotto.
Il loro profumo ha invaso la casa a lungo legandosi alla festa indissolubilmente...
Questo abbinamento è piaciuto moltissimo, tanto che muosse e panini sono finiti in un baleno e che la mousse, terminati questi, è stata anche spalmata sul pane affettato!
Il tutto è rapido da preparare e davvero appetitoso, un antipasto di festa da replicare.
La ricetta è stata tratta sbirciando quà e là sul web ed è una rielaborazione di quel che troverete su www.traccedicibo.blogspot.com (un blog davvero molto interessante!).
Per i paninio occorrono: 300 g di patate, 300 g di farina, 100 g di burro chiarificato, lievito in polvere 1 bustina, un pizzico di sale.
Lessate semplicemente le patate già sbucciate, scolatele e fatele raffreddare quindi ponete nel robot la farina, il lievito e il burro. Azionate il mixer fino ad ottenere una sorta di briciole quindi unite le patate e amalgamate.
Estraete l'impasto e continuate a lavorare per realizzare una pasta morbida ed omogenea poi stendetela, su un piano infarinato, con il mattarello ad uno spessore di un paio di cm.
Con un coppapasta rotondo realizzate tanti cerchi di pasta del diametro di circa 5 cm, posizionateli su una teglia imburrata ed infornate nel forno già caldo a 180° per venti minuti.
Per la mousse di prosciutto cotto occorrono: 450 g di prosciutto cotto di buona qualità, 150 g di robiola, 80 g di philadelphia, poco succo di limone, latte q.b., pepe appena macinato.
Frullate nel mixer il prosciutto, quindi unite gli altri ingredienti. Regolatevi con il latte in modo che la mousse sia morbida ma non eccessivamente. lamousse va tenuta in frigorifero fino al momento di gustarla.

Servite panini e mousse contemporaneamente (volendo anche in porzioni singole) affinchè gli ospiti possano servirsi da soli, spalmando gli uni con l'altra.
Approfitto per augurare ancora a tutti felicissime feste!

mercoledì 22 dicembre 2010

ZUCCOTTO ALLE NOCCIOLE

Questo è il tipico dolce che fa esclamare tutti per la sorpresa quando arriva in tavola! Nel mio Natale ricorre spesso dal momento che è tra le torte preferite da una delle mie amiche che in concomitanza con la cena dedicata, nel mese di dicembre compie gli anni.
Lo preparo per lei ma anche per soddisfare il mio palato!
E' un dolce squisito e davvero scenografico, sulla tavola delle feste è una "festa" a sua volta!
In questi giorni sono tanto impegnata e mi capita, mio malgrado, di trascurare un poco il blog, di diradare le visite nei vostri fantastici angoli di Paradiso gustativo (!), di lasciare pochi commenti alle pur golosissime ricette che leggo... ma è soltanto il momento contingente!!
Il Natale porta con se tante cose, emozioni, fermento, impegni. I corsi di cucina, la scuola che volge al termine, le amiche da incontrare, il rito dei doni, lo scambio, le mangiate... A me tutto questo piace, piace, piace.
La bimba che è in me non riesce a vedere l'aspetto consumistico, forse perchè i miei doni sono generalmente home made o talmente dedicati da essere al di fuori dei circuiti dello shopping, oppure è soltanto quella gaiezza che accende il mio cuore a rendermi cieca alle folle delle persone impazzite per accaparrarsi l'ultimo gadget del momento.... Il mio Natale non è così, non è questo.
Il mio Natale è la gioia di ritrovarsi intorno alla tavola, è l'espressione dei miei nipoti mentre scartano i loro pacchetti, è le guance arrossate del mio papà che ha bevuto un bicchiere di vino, l'abbraccio con mia sorella, il suo caminetto acceso, l'albero enorme che si accende a intermittenza e disegna le ombre sulla ringhiera della scala... Il mio Natale sono le scorzette di arancia candita che non possono mancare, i biglietti di auguri che valgono più dei regali e il cesto per il pranzo dei poveri... Il mio Natale è amore...
Il mio Natale è questo splendido dolce... ogni boccone un tuffo al cuore!
Occorrono: 300 g di nocciole tritate, 300 g di zucchero semolato, 400 g di burro chiarificato, 200 ml di panna liquida, 1 bustina di vanillina, 400 g di savoiardi, 1 bicchiere di latte, 1 panetto di marzapane (circa 200 g), 30 di zucchero a velo, colorante alimentare verde e rosso e un bicchierino di cointreau.
Raccogliete le nocciole tritate con lo zucchero semolato e la vanillina e frullate a lungo. Lavorate quindi il burro già ammorbidito con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto morbido, poi amalgamatelo alle nocciole preparate. Montate la panna in una ciotola e unitela al composto pronto, un poco alla volta, mescolando dal basso verso l'alto.
Foderate ora le pareti di uno stampo a cupola (o di una bulle) con pellicola da cucina, quindi versate in un piattino il latte ed il liquore, immergetevi brevemente i savoiardi da ambo i lati e rivestite con questi lo stampo (dovete far in modo che non ci siano spazi vuoti).
Versate un pò del composto a base di burro, nocciole e panna sopra allo strato di savoiardi, quindi ricopritelo con altri biscotti imbevuti. Continuate, alternando gli strati, fino a riempire del tutto lo stampo. L'ultimo strato deve essere di savoiardi e chiudere completamente lo zuccotto.
Coprite bene con altra pellicola e ponete lo stampo a riposare in frigorifero per almeno quattro ore (meglio se per una notte intera).
Per completare il dolce, irrorate il marzapane (tutto tranne una piccola parte) con il colorante verde (se usate quello in gelatina, utilizzatene pochissimo perchè colora molto!) ed impastate. Stendete poi con il mattarello in un cerchio di dimensioni più o meno adeguate e, aiutandovi con il mattarello, copriteci lo zuccotto estratto dal frigo, liberato dalla pellicola e capovolto su un piatto da portata. Fate in modo che il marzapane aderisca al dolce, quindi, con un coltellino, rifilatene il perimetro, togliendo la parte in eccesso.
Con il marzapane avanzato ricavate tante foglioline di pungitopo che userete per decorare lo zuccotto. Servitevi del colorante rosso per tingere il poco marzapane tenuto da parte e formate con questo le tipiche bacche da porre accanto alle foglie spinose.
Alla base, ornate lo zuccotto con un nastro o con un cordoncino di marzapane verde.
....Buon appetito!
Approfitto di questo post per ringraziare alcune amiche che mi hanno omaggiata di splendidi doni natalizi (e alle quali prossimamente dedicherò uno spazio apposito!): Federica di "Note di cioccolato", Chiara di "La voglia matta" e Meggy di "Basilico, malva e cerfoglio".

sabato 18 dicembre 2010

VELLUTATA DI CIPOLLE BIONDE E PATATE

Non si direbbe dal suo nome (!) ma questo piatto è molto, molto elegante. Ha una struttura marcata ma un gusto davvero delicato, pieno e vellutato... Una delizia per il palato più raffinato!
Credo sia ideale da proporre in questi giorni di festa in cui si è soliti ricevere ospiti, tutti ne rimarranno piacevolmente entusuasti.
Naturalmente io l'ho servita in occasione della mia cena del club delle amiche, le loro espressioni e le parole che hanno dedicato a commentare questa zuppa ne hanno decretato il definitivo successo... ottima nell'atmosfera un pò incantata di una serata di Natale... lucine, musica a tema, e il sapore unico che ad ogni boccone pervade non solo la bocca ma i sensi tutti!!
Provatela!
Per sei porzioni occorrono: 500 g di cipolle bionde, 1 costa di sedano, 1,5 lt brodo di verdure, 350 g di patate, panna liquida, olio evo, prosciutto crudo.

Tagliare le cipolle in rondelle sottili e farle stufare per circa quindici minuti in una casseruola con il sedano affettato, poco olio evo e 3 cucchiai di brodo caldo. Aggiungere ora le patate pelate e tagliate in tocchetti e coprite il tutto con il brodo (deve appena coprire). Fate cuocere per circa quaranta minuti, coperto, fino ad ottenere una consistenza cremosa, non troppo liquida nè asciutta. Spengere la fiamma e frullare.
Servite ben calda con un goccino di panna liquida nel centro (per decorare) e con una giulienne di prosciutto cotto abbrustolito per pochi minuti in una padella antiaderente, senza l'aggiunta di grassi (in questo modo diventa piuttosto croccante).

mercoledì 15 dicembre 2010

CORONA DI CARNE CON MOSTARDA

Della cena natalizia del mio club di amiche...
Corriamo incontro al Natale, o è il Natale a correre verso di noi? ^_^ Il freddo che si fa pungente, la neve che scende in pianura e il nostro mondo che si accende di lucine, nastri rossi, ghirlande... E se il Natale è nel cuore, se ti accende di emozione, se ti trasporta nella beatitudine della fanciullezza, rispolverandone le attese e la meraviglia, allora ciò che conta è semplicemente l'incontro, noi e il nostro Natale.
Il Natale è per me un'sperienza intima e molto personale, la condivisione in questo caso non è completa, perchè alcune emozioni viscerali credo siano indescrivibili, e ha inizio in questi giorni, ogni anno, da sempre.
Si apre il periodo delle cene a tema.
Sabato si è festeggiato Santa Claus in un appuntamento conviviale dedicato alla decorazione dell'abete e poi allo scambio di simbolici doni, secondo il rituale dell'estrazione!
Lunedì, a casa mia, ha avuto luogo la immancabile cena del mio club di amiche.
La preparazione è stata accuratissima, con la composizione del menù, la scelta degli ingredienti, la spesa e poi i decori per la tavola, la musica da ascoltare in sottofondo...
Quando alle 20.15 le mie amiche hanno suonato il campanello tutto era pronto per accogliere loro e la festa che prendeva corpo.
Intirizzite nei loro cappotti, i visi nascosti da spesse sciarpe di lana e gli occhi brillanti, hanno portato con sè la gioia e lo spirito del Natale che è "mio"!
Ho scelto un menù piuttosto ricco ed articolato, alcune portate assolutamente da bissare nel pranzo del 25.
Tutto è stato davvero gradito e "spazzato via" con gusto... tra un brindisi e l'altro, le risate ed i racconti più seri, nella complicità che donne, sedute intorno ad una tavola imbandita, sono capaci di accendere e di far vivere...
Questa corona ha costituito uno degli antipasti ed è assolutamente squisita. Benchè di per sè non sia un classico, l'abbinamento con la mostarda riprende il filo di una combinazione piuttosto usuale per le festività.
Per dieci, dodici porzioni occorrono: 300 g di carne di vitello macinata, 300 g di lombatine di vitello in fette, 200 g di burro chiarificato, 50 ml di vino bianco secco, 50 ml di Porto, 300 ml circa di brodo vegetale, 2 scalogni, 1 spicchio di aglio, alloro in foglie, sale, pepe e mostarda di frutta mista.
Preriscaldate il forno a 180° quindi pulite e tritate finemente gli scalogni. Tagliate le lombatine in tocchetti piccoli e trsferiteli in una casseruola insieme alla carne trita, a del burro, allo scalogno, all'aglio sbucciato e all'alloro. fate stufare il tutto nel forno per circa quindici minuti, girando spesso. Aggiungete il vino e lasciate cuocere per altri dieci minuti, fino a che il vino non sia evaporato, poi togliete dal forno, salate e pepate. A questo punto aggiungete del brodo (circa un bicchiere e mezzo) e continuate la cottura per altri 40 minuti, sempre nel forno e girando di tanto in tanto (il fondo di cottura deve essere riversato di volta in volta sopra alla carne). Se si asciuga troppo aggiungete del brodo caldo.
A cottura ultimata, togliete dal forno e fate raffreddare.
Togliete ora l'aglio e l'alloro, quindi versate la carne con il suo fondo nel robot da cucina e tritate il tutto molto finemente. Aggiungete il Porto ed il burro rimasto a tocchetti, quindi frullate ancora (il composto finale deve risultare omogeneo).
Foderate uno stampo a ciambella con della pellicola da cucina (io ho utilizzato uno stampo in silicone che ho soltanto oleato leggermente con un tovagliolo), versatevi il composto, livellatelo, sbattete un poco lo stampo sul piano da lavoro (per eliminare l'eventuale aria), infine ricoprite con altra pellicola e lasciate riposare in frigorifero fino al momento di servire (almeno per quattro ore ma se rimane una notte intera il risultato sarà migliore).
Per portere in tavola la corona, sformatela su un bel piatto, eliminate la pellicola, e sistemate nel foro centrale la mostarda.
Guarnite con foglie di alloro.
Questa corona di carne si sposa perfettamente con il gusto dolce della mostarda che accompagna ogni boccone in un insieme di sapore prelibato.
Per concludere vi mostro lo splendido libro ricevuto in dono da Marta del blog http://www.ideeingocce.it/, un blog davvero interessante e ricco di proposte. A Marta sono stata abbinata da Anna, di http://www.annathenice.com/, per il suo bellissimo swap natalizio CIBINLIBRI... Grazie a entrambe!

domenica 12 dicembre 2010

SALAME DI CIOCCOLATA

Ho appreso di recente che anche il salame di cioccolato è annoverabile tra i dolci tipici del periodo natalizio, io lo preparo spesso perchè è velocissimo, buonissimo e non richiede cottura. E' un dolce da preparare con i bambini o da fare in un ritaglio di tempo davvero esiguo concedendosi però una vera leccornia. Se si ha un pò più di tempo e si desidera farne una versione scenograficamente strabiliante, allora è possibile renderlo davvero molto molto simile al lontano parente da cui prende il nome... come ho fatto io, con semplice spago da cucina e zucchero a velo.
Questa versione ha origini marchigiane ed è la stessa identica che ho assaggiato per la prima volta.
Mi trovavo in un paesino delle Marche (appunto!), un borghetto di "poche anime" e poche case, dove al mattino passava il furgoncino del panettiere per vendere le sue mercanzie dolci e salate. Il camino era sempre aceso e sotto alla brace i parenti di allora cuocevano la crescia, una pizza di farina di mais dal sapore indimenticabile, spalmata di ciauscolo e abbrustolita...
In quel luogo per me ancora oggi incantato, tra quella gente genuina e amorevole ho mangiato il "salame di cioccolata" della zia!
Un amore incondizionato, immediato, indissolubile...
In memoria di quel tempo ed in onore di questo semplice, squisito dolce, ecco la ricetta tramandatami da una signora gentile e dal sorriso luminoso!
Per un salame piuttosto grande occorrono: 2 uova, 150 g di burro chiarificato (possibilmente sciolto ma anche ammorbidito semplicemente va benissimo), 400 g di biscotti secchi sbriciolati grossolanamente (io utilizo gli oro saiwa), 70 g di cacao amaro, 200 g di zucchero semolato (o fruttosio, come nel mio caso), un goccino di rhum o di marsala. Carta da forno.
Eventualmente per decorare, zucchero a velo e spago da cucina.
La preparazione è assolutamente semplicissima, occorre soltanto amalgamare bene tra loro tutti gli ingredienti lavorandoli a lungo con le mani. Iniziate mescolando zucchero e uova, quindi unite i biscotti e via via tutto il resto.
Una volta ottenuto un composto uniforme, avvolgetelo in un bel foglio di carta da forno e dategli una forma di cilindro.
Se volete decorare il dolce, legatelo con spago da cucina dopo aver leggermente premuto con il retro della lama di un coltello lungo la superficie a disegnare la trama tipica di un salame (a grata) e fate in modo che lo spago si posi proprio sul disegno da voi tracciato.
Lasciate riposare il salame in frigorifero per almeno tre ore prima di servirlo.
Per portarlo in tavola, togliete lo spago, togliete la carta forno e rilegate epoi sattamente come prima utilizzando dello spago nuovo. Spolverate di zucchero a velo tutto intorno avendo cura di spalmarlo ovunque con la mano per dare proprio l'effetto della pellicola del salame insaccato.

mercoledì 8 dicembre 2010

CANNELLONI AL RADICCHIO E PROVOLA CON SPECK E NOCCIOLE

Si avvicina a grandi passi il Natale, con le sue tavole sfarzose, le stoviglie scintillanti, le lucine intermittenti che già da sole riescono a scaldare il cuore...
Si avvicina a grandi passi il tempo delle cene sontuose e della convivialità per eccellenza, il tempo dei pranzi ricercati, il tempo dei sapori che "rimarranno" nei ricordi dei bambini, indelebili, legati ai momenti di gioia ed armonia...
E' già tempo di pensare al menù delle feste, è tempo di sperimentare, è tempo di cucinare!
Questi cannelloni li ho realizzati per una cena a domicilio, hanno un sapore deciso, caratterizzato dalle note affumicate di speck e provola. Sono squisiti!
Rappresentano una di quelle portate intorno alle quali costruire la scaletta del gusto che si intende conferire ad un pasto e sono ideali per una cena importante.
Con una decorazione di maggiore effetto rispetto a quella che propongo io (che li ho serviti in semplicità!), conquistano, in aggiunta al gusto che è già di per sè trionfante, un aspetto di grande scena e di resa visiva notevole. La ricchezza delle consistenze (che sono varie e ben amalgamate) ne fa del resto un susseguirsi al palato di bocconi prelibati!
Per i cannelloni occorrono (per circa sei quattro porzioni): 500 g di farina, 2 uova, acqua q.b.
Impastare la farina con le uova poste nel centro della fontana, aggiungere acqua in base all'occorrenza. Stendere con il mattarello infarinato, su piano anch'esso infarinato (o utilizzando l'apposita macchina, quindi ricavare dei rettangoli che, una volta farciti, saranno avvolti per formare i cannelloni.
In alternativa si possono utilizzare cannelloni secchi già pronti.
N.B. Io ho realizzato una pasta all'uovo molto leggera, che prediligo sempre nel caso di paste ripiene. Per la pasta all'uovo classica invece le proporzioni più adeguate tra farina e uova sono di 1 uovo ogni 100 g di farina. Un trucchetto utile per non eccedere aggiungendo l'acqua è di posizionare una ciotolina con acqua accanto al piano di lavoro e di bagnarsi le mani durante la fase di impasto. in questo modo si aggiungerà sempre pochissima parte liquida.
Per il ripieno occorrono: 700 g di radicchio rosso lungo, 150 g di provola affumicata, 100 g di bacon a fette, 100 g di speck a fette, nocciole in granella, burro q.b., olio, sale e pepe.
Iniziate facendo stufare il radicchio, lavato, scolato e tagliato a striscioline sottili, in una padella capiente con burro, sale e pepe fin quando non sarà del tutto appassito ed ammorbidito, quindi spengete la fiamma e lasciate raffreddare. Unitevi la provola ridotta a pezzettini.
tritate ora in striscioline sottili il bacon e lo speck e fate rosolare entrambi insieme alle nocciole tritate in una casseruola con altro burro. Fate riposare.
Per la salsa besciamella occorrono: 50 g di farina setacciata, 50 g di burro, 600 ml di latte, 2 scalogni, noce moscata in polvere, sale e pepe.
Sciogliete il burro in una casseruola e fatevi appassire gli scalogni tagliati a rondelle sottili, aggiungete la farina, quindi il latte tiepido, la noce moscata, sale e pepe e, mescolando con una frusta, cuocete fin quando la salsa non si sarà ben addensata.
La besciamella deve addensare in base ai vostri gusti, a me piace molto soda e così l'ho infatti proposta sui miei cannelloni.
Per completare farcite i cannelloni con il composto di radicchio e provola, dopo averli cotti al dente in acqua salata addizionata con un filo d'olio (questo accorgimento farà si che i cannelloni non si "appiccichino" risultando difficilmente lavorabili). Nel mio caso ho naturalmente cotto i rettangoli di pasta che ho poi farcito ed arrotolato. Disponeteli poi in una pirofila imburrata, distribuitevi sopra la besciamella quindi il trito croccante di speck. Coprite la pirofila con carta alluminio, quindi infornate, nel forno già caldo, a 200° per circa venti minuti.
Serviteli in piatti individuali, ben caldi.

venerdì 3 dicembre 2010

SEMIFREDDO ALL'ARANCIA

Cena a domicilio ieri sera, una cena al femminile, per sette amiche/colleghe di lavoro. Una casa estremamnete accogliente, con il caminetto acceso nel salotto arredato in legno scuro, con le tende pesanti alle finestre raccolte da nastri. Una scala che conduce al piano superiore, mobili antichi, tappeti. Una casa calda e rassicurante per una cena a domicilio easy, tanto per stare insieme, ma anche gustosa, per alimentare le chiacchiere e rendere allegro lo scorrere del tempo.
Una cena al femminile quindi e, di conseguenza, un dolce delicato, vagamente fruttato, ideale per signore raffinate.
La pioggia non ha cessato di scendere vigorosa e di inondare le strade, il giardino circostante e la notte tutta... ma che serata gradevole si è animata intorno alla tavola!
Questa torta ha un sapore leggero, dolce, fantastico. Già nel preparare la crema, l'assaggio "crudo" mi aveva entusiasmata! Una bontà di rara assolutezza. Le arance (e tutti gli agrumi) nei dessert restituiscono una pienezza invernale unica, che mi piace molto. Questo dolce credo sia perfetto sulla tavola natalizia e personalmente non me ne priverò.
Le ragazze ieri sera hanno terminato le loro fette e l'intera torta... in un batter di ciglia!! Sono stata molto soddisfatta del mio lavoro!
Ho tratto la ricetta dalla rivista Cucinare bene serie oro del mese di dicembre. Mi aveva concuistata al primo sguardo!
Per una torta da dieci porzioni occorrono: per il pan di spagna: 4 uova, 170 g di zucchero a velo, 50 g di farina e 50 g di fecola di patate, sale fino, burro per lo stampo e 3 arance.
Sbattete in una ciotola i tuorli con lo zucchero quindi montate a parte le chiare a neve ferma, con un pizzico di sale. incorporate gli albumi ai tuorli, dal basso verso l'alto, quindi unite farina e fecola setacciate. Lavorate il tutto con la frusta elettrica. Lavate una delle arance, grattugiatene la buccia e versatela nel composto. Amalgamatela.
Scaldate infine il forno a 180°, versate uniformemente l'impasto in una placca ricoperta di carta forno imburrata e fate cuocere per circa dieci minuti (deve colorarsi un poco). Sfornate e lasciate raffreddare.

Per la farcitura: 200 g di ricotta di mucca, 200 ml di panna fresca, 2 uova, 80 g di zucchero a velo, 60 g di zucchero semolato, liquore all'arancia (io ho utilizzato del cointreau).

Lavorate la ricotta con 20 g di zucchero a velo e 20 ml di liquore, quindi montate i tuorli con altri 20 g di zucchero a velo e a parte gli albumi a neve ferma con lo zucchero semolato. Infine montate la panna con lo zucchero a velo rimasto. Deve risultare gonfia e morbida. Mescolare tutti gli ingredienti montati, dall'alto verso il basso, utilizzando una frusta a mano. Per completare: pistacchi e nocciole tritati, grappolini di ribes fresco, zucchero a velo.

Ricavate dal pan di spagna due dischi uguali. Ponetene uno sul fondo di una teglia circolare dal bordo apribile, rivestita di pellicola alimentare. Bagante il disco di pan di spagna con liquore addizionato ad acqua, quindi versatevi sopra il composto cremoso della farcia. Livellate la farcitura e ponete in freezer a riposare, coperto con dell'altra pellicola, per almeno 4 ore.

Prima di servire, completate la preparazione. Togliete la pellicola dalla superficie del dolce, estraete quest'ultimo dalla teglia e mettetelo sul piatto da portata. Adagiatevi sopra il secondo disco di pan di spagna (che dovrete pennellare a sua volta con la mistura di liquore ed acqua) quindi decorate l'intero perimetro della torta con fette di arancia opportunamente tagliate. Disegnate sulla superficie un cerchio utilizzando la granella di pistacchi e nocciole, ponete quà e là i grappolini di ribes ed infine ricavate due fette piuttosto sottili di arancia, che utilizzarete per il decoro centrale.
Servite spolverizzato di zucchero a velo.

L'effetto scenico, il gusto ed il successo sono assicurati!

domenica 28 novembre 2010

INSALATA AI FRUTTI DI BOSCO, NOCCIOLE, FUNGHI E SALSA ROSSA

Questa ricetta è estremamente semplice, rapidissima da realizzare, leggera, eppure dona un tocco di allegria alla tavola. Gli ingredienti sono piuttosto stagionali, il profumo dei funghi inebria e insaporisce riccamente le tenere foglie mentre le nocciole restituiscono la croccantezza ad una preparazione altrimenti molto soffice. I frutti di bosco, rigorosamente maturi e dolcissimi, completano il gusto con note di bosco più delicate, il tutto in un insieme impreziosito dalla salsa rossa. dolce a sua volta ma anche leggermente agrumata... Un contorno raffinato nella sua semplicità... Stupefacente!
Le dosi sono naturalmente tutte indicative, potete prediligere un ingrediente piuttosto che un altro per caratterizzare il piatto a vostro piacimento, senza alterarne l'equilibrio d'insieme.
Occorre: insalatina mista di campo, funghi misti (porcini, prataioli, chiodini), mirtilli neri, lamponi, more, nocciole sgusciate e tritate a granella, olio evo, sale, succo d'arancia.
Lavate bene l'insalatina e fatela asciugare completamente, fate altrettanto con i frutti (lasciandone da parte una manciata abbondante per la salsa) e con i funghi. Fate saltare per pochi istanti i funghi affettati finemente in poco olio evo, salate e lasciate intiepidire.
In una ciotola da portata sistemate poi l'insalatina, i frutti ed i funghi. quindi preparate la lasina.
Ottenete dai frutti tenuti da parte il succo in purezza (usando una centrifuga, in alternativa utilizzate del semplice succo di frutti di bosco già pronto), stemperatevi dentro un cucchiaino raso di sale, quindi aggiungete il succo di arancia (non troppo per lasciare che la dolcezza dei frutti prevalga) e dell'olio evo. Emulsionate a lungo.
Versate una perte della salsa sull'insalata già pronta e lasciatene un pò da servire a parte in una ciotolina. Infine spolverate il tutto con le nocciole tritate.
Ideale sarebbe servire questo piatto con i funghi ancora tiepidi ma anche se freddi il gusto è davvero molto buono.

mercoledì 24 novembre 2010

PIE DI RICOTTA, CANDITI E CIOCCOLATO

Una ricetta e un "breve" racconto...
La ricetta.
Per un pie di circa otto porzioni occorrono: 170 g di farina, 1 uovo grande, 140 g di fruttosio (o zucchero semolato), 50 ml di olio evo, 1/2 bustina di lievito in polvere, 10 ml di latte, 200 g di ricotta di mucca, la scorza grattugiata di 1 arancia, 40 g di cioccolato fondente, canditi misti q.b., cannella in polvere, zucchero a velo per decorare.
In una ciotola versate la farina, 70 g di fruttosio, poi l'uovo, l'olio ed il lievito sciolto nel latte, amalgamate rapidamente quindi formate una palla, avvolgetela in pellicola da cucina e lasciate riposare per circa trenta minuti. Infine dividete l'impasto in due parti (di cui una deve essere un poco più grande) e stendetele entrambe con il mattarello ad uno spessore di circa mezzo centimetro.
Foderate uno stampo circolare di carta forno e posizionatevi il disco di diametro maggiore facendone strabordare il perimetro (come per una crostata), poi preparate il ripieno.
Lavorate in una ciotola la ricotta con lo zucchero rimasto, quindi aggiungete la scorza d'arancia, i canditi tagliati a cubettini, la cannella ed il cioccolato spezzettato grossolanamente. Farcite il disco già posizionato nella tortiera con il composto di ricotta, poi coprite con l'altro disco e bucherellatelo quà e là. Ripiegate i bordi lungo tutto il perimetro per chiudere completamente il pie.
Infornate per circa 40 minuti nel forno già caldo a 180°.
Sfornate, fate raffreddare e spolverizzate la torta con lo zucchero a velo. Servire.
Il racconto.
C'è stato un tempo in cui la mia famiglia era numerosa. Un tempo lontano.
C'è stato un tempo in cui al mattino la casa era piena di profumi ed il suono più acuto che riuscivo a sentire, aprendo gli occhi nel mio lettino di bambina, era il borbottio di una pentola che nascondeva il suo banchetto. Era il tempo in cui la colazione mi attendeva pronta sulla tavola ed in cui il mattino aveva una luce dorata che preludeva a giornate spensierate. A quel tempo, talmente distante nei miei ricordi da essere un poco evanescente, appartiene una torta che era "la torta", quella di famiglia, quella che si mangiava spesso, soprattutto alla domenica... perchè forse di fantasia in cucina ce ne era pochina, ma di amore, di unione, di dedizione... di questo c'era grande abbondanza.
"Torta domani mattina"? La voce della mia mamma (ma che voce aveva?...) mi coccolava e mi entusiasmava moltissimo e i miei sogni divenivano lieti, semplici, colorati. L'idea della torta era un pensiero emozionante!
La mamma sceglieva la ricotta con cura ma i canditi li comprava proprio sotto casa, nel negozio di alimentari all'angolo (!). Non che fossero così saporiti, ma erano colorati e davano un tocco di allegria ad ogni fetta.
C'è stato un tempo, che quasi non ricordo più, in cui il pie di ricotta e canditi aveva il sapore dolce delle domeniche mattina in famiglia, con l'alba che arrivava tardi e il sugo che ribolliva, ribolliva, ribolliva...
Quel tempo oggi riesce ad evocarlo in me unicamente "un morso"... la pasta e la farcia che si mescolano sul palato... ed improvvisamente è di nuovo domenica... è di nuovo luce dorata, è di nuovo la voce della mia mamma ... e allora ricordo improvvisamente che tono avesse e quanto fosse infinitamente dolce!
Per finire.
Questa torta è molto delicata. Ha un aspetto rustico e si presta ad essere arricchita a proprio piacimento. Ne ho ritrovato una ricetta davvero simile a quella che preparava la mia mamma quando ero bambina, circa un anno fa, su una rivista. Sono stata felice. Non soltanto è deliziosa, è anche casa, famiglia, amore e ricordo...
...per questo con il pie di ricotta, canditi e cioccolato, partecipo al contest di Meggy. Trovo sia davvero carino, originale e con una sferzata di genuinità in più, ...proprio come è lei!