
Anno nuovo, dunque, calici riposti dopo il brindisi augurale, rimasugli delle leccornie e delle prelibatezze che hanno allietato l'attesa del fatidico conto alla rovescia, dei banchetti consumati in compagnia di amici, degli affetti più cari o, in alcuni casi, della propria sola, insostituibile persona... La casa che, tornata al silenzio, porta evidenti segni della festa che è stata, una candela dorata rimasta sul piano di cucina, un vassoio rosso, sfavillante, dimenticato in soggiorno e poi le lucine dell'albero che, instancabilmente, continuano ancora a brillare, nel loro gioco di intermittenze che scalda il cuore, soprattutto di notte, quando ti appresti a raggiungere l'abbraccio rassicurante di Morfeo, sotto alle tue coperte, e gli lasci scivolare addosso un ultimo sguardo... l'immagine che porterai con te nel torpore, evocativa, dolce.
Anno nuovo e nuovi slanci creativi, nuove aspettative (da se stessi, dal proprio discernimento, dalla propria capacità di essere incisivi e decisi e sicuri!)... nuovi propositi. La lungimiranza che è tipica del riflettere in un tempo speciale, nel quale tutto sembra inspiegabilmente possibile, soltanto perchè quell'aggettivo, "nuovo", rende romantica ogni idea, aprendo la mente ad infinite soluzioni... a piccole e a grandi cose!
Tempo di inventiva... anche culinaria!
E' bello quando un'idea prende corpo, organizzazione, aspetto estetico, risultato. E' bello essere lì con un ingrediente e le combinazioni possibili di nuove alchimie ti si cominciano a parare davanti agli occhi della mente. Per incanto, persino il senso del gusto ne rimane già appagato (qualche volta ingannandosi, ahimè!) e allora tutto ha inizio... una miscela, un'aggiunta, una pizzicata, un'essenza, un tocco... semplicemente... e l'idea diviene consistenza e sapore.
Questi cakes sono "nati" ieri!

Per realizzarne sei porzioni (in bicchierini piccini) ho utilizzato: per la base 50 g di burro di soia promavel; 50 g di torrone morbido alle nocciole; 50 g di biscotti vegan.
Per lo strato di farcia 100 g di tofu bianco; 35 g di torrone gianduia e nocciole; 20 g di uvetta sultanina ammollata in acqua; alcune gocce di aroma di vaniglia; 30 g di latte di soia; 5 g di fogli di gelatina; 20 g di zucchero a velo; un pizzico appena di noce moscata ed una spolverata di cannella.
Ho iniziato preparando la base. Ho frullato nel robot il torrone bianco con il burro ammorbidito ed i biscotti, quindi ho suddiviso il composto piuttosto morbido ottenuto nei sei bicchierini, premendolo bene sul fondo. Ho messo i bicchierini in frigorifero a riposare.
Nel frattempo ho preparato il secondo strato del cake frullando il tofu con il latte e la vaniglia fino ad ottenere una crema molto fluida. A parte ho frullato il torrone gianduia e nocciole, riducendolo in una sorta di granella che ho poi unito alla crema di tofu. Con la frusta a mano ho quindi amalgamato l'uvetta già ammollata, lo zucchero a velo,

le spezie ed i fogli di gelatina (precedentemente ammorbiditi in acqua fredda e poi fatti sciogliere per un istante su fiamma bassissima insieme ad un piccolo goccio della stessa acqua).
A questo punto ho versato un paio di cucchiaiate del composto a base di tofu e torrone sulla bese già un poco rappresa ed ho nuovamente posto in frigo a rassodare.
Dopo circa tre ore, ho servito i mini cakes decorandone alcuni con granella di torrone bianco ed altri con granella di torrone gianduia.
La presenza delle spezie, l'amalgamarsi di sapori delicati e la differenza di consistenze hanno reso molto gradevole l'assaggio al palato mentre l'estetica è stata resa interessante dalle diverse cromature degli strati.
...Devo riconoscerlo, è stata una bella... anzi, buona (!) soddisfazione!