Una pioggia sottile ma vigorosa bagna la città, è una nota d'inverno, una pioggia fredda che ha la voce della stagione e grida per potersi distinguere. Pioggia cristallina che riga le vetrate oltre le quali si addormenta il giorno e che risalta il cielo, donandogli il movimento delle nuvole e le loro ombre... Un pomeriggio ideale per mettersi ai fornelli.
Apro gli sportelli dei miei pensili e cerco nella dispensa che rifornisco di tanto in tanto. Quando esco, quando passeggio, quando capita, acquisto prodotti che "un giorno userò" ma non sò mica quando. Quello è il loro posto.
Un dolce è quel che ci vuole per coccolarsi oggi, un dolce speciale, inusuale, non comune, un dolce che si ditingue per le sue note aromatizzate e per il sapore esotico (che fa tanto estate, per assurdo!).
Per circa quattro porzioni ho usato: per la parte cremosa: 500 ml di latte di cocco; 250 ml di latte; 75 g di zucchero; 110 g di perle di tapioca. Per la parte di composta di frutta: mezzo ananas fresco; 1 mango; mezzo fico d'india; quattro cucchiaini di polpa di mela e mirtilli (melinda); 65 g di zucchero; 2 fogli di gelatina (o 1 cucchiaino di agr agar). Per il crumble: 50 g di farina integrale; 50 g di zucchero; 50 g di farina di mandorle; 60 g di burro morbido (anche di soia); un pizzico di sale.
Ho iniziato portando a bollore il latte di cocco ed il latte con lo zucchero, ho quindi aggiunto la tapioca che ho portato a cottura a fuoco lento e girando continuamente. Quando il tutto ha raggiunto una consistenza piuttosto cremosa (circa 15 minuti) ho spento la fiamma ed ho lasciatoto raffreddare.
Per il crumble ho versato in una bulle la farina integrale e la farina di mandorle con lo zucchero ed il burro. Ho quindi lavorato il tutto con le mani (ma senza impastare) ricavandone delle briciole (ottenute sgranando il composto tra le dita) che ho poi messo nel frigo per circa 15 minuti. Nel frattempo ho preriscaldato il forno a 180°. Ho posto le briciole un poco rassodate su una placca nel forno caldo e le ho lasciate cuocere fino a doratura (con l'avanzo dell'impasto ho formato delle palline che ho infornato ricavandone dei deliziosi biscotti, che, benchè non entrassero nulla con la ricetta originaria, sono stati apprezzatissimi!). Ho lasciato freddare.
Per la composta invece è necessario predisporre una accurata "mise en place" (ossia ordinare sul proprio tavolo di lavoro tutti gli ingradienti già tagliati e pesati, poichè la loro successione di inserimento in cottura è piuttosto rapida. Ho quindi ridotto in pezzetti sia l'ananas che il mango ed il fico d'india, ho pesato lo zucchero ed ho ammorbidito la gelatina in acqua fredda.
Ho proceduto scaldando in un pentolino capiente lo zucchero, girandolo bene per evitare che cristallizzasse, ho quindi aggiunto la sola ananas ed ho lasciato che cuocesse per cinque, sei minuti. Quando l'ananas è divenuta quasi trasparente ho aggiunto il mango e la polpa di mela e mirtilli (questo ingrediente potrebbe essere sostituito in realtà da un sorbetto ai frutti tropicali ma non avendone in casa non avuto scelta ed ho usato proprio la melinda, con ottimi risultati. In alternativa ad entrambi si può utilizzare della semplice mela grattugiata). Ho fatto cuocere più o meno per dieci minuti, mescolando molto frequentamente. Poco prima di spengere la fiamma, ho unito anche il fico d'india, ridotto in granessi piccolissimi, ed i fogli di gelatina strizzati. Ho lasciato raffreddare anche questo composto (che deve presentare una consistenza morbida e non asciutta).
In fine ho composto la trifle in bicchieri trasparenti e dalla forma regolare, attraverso i quali fosse possibile osservare le differenze cromatiche del dolce.
Sulla base ho versato la composta, quindi ho aggiunto uno strato di crema alla tapioca ed infine il crumble di briciole alle mandorle.
Ho lasciato riposare in frigo per un paio d'ore prima di servire ma non va, affinchè si esaltino i sapori delicati di questa trifle, consiglio di non gustarla troppo fredda.
Una pioggia sottile ma vigorosa bagna la città... ma io sono al calduccio, in casa, con l'odore dolce, biscottato, che si è diffuso ovunque e il cielo con le sue nuvole è davvero soltanto là fuori... da guardare!
Ciao Deborah,
RispondiEliminail tuo commento mi riempe davvero d'orgoglio anche perchè viene da una professionista, mentre io gastro-ca**eggio.
Noto davvero tanti spunti interessanti nel tuo blog che ho inserito tra i preferiti, sperando di avere - in futuro - un proficuo scambio di idee.
Ciao
Fabrizio
Ho proprio un sacchettino di tapioca che giace nella mia dispensa...
RispondiEliminaCiao Deborah, mi hai fatto fare un tuffo nel passato, che bella la scuola a tavola con lo chef!!
RispondiEliminaChi è il tuo insegnante?
Io A via dei Gracchi ho fatto il corso con Valentina Gigli " decorazioni inglesi e da ricorrenza" invece a Pineta Sacchetti il professionale con Leonardo di Carlo, Salvo Leanza,Nazzareno Lavini, Marco de Vita!!
Tutti bravissimi...!!
Sono contenta che condividiamo insieme la NOSTRA SCUOLA PER ECCELLENZA!!!
Baci Elisa
Come promesso, eccomi qui a "ricambiare" la tua visita gentile e curiosare nella tua cucina.
RispondiEliminaVedo che e' proprio vero, come hai detto nel mio blog, che ti piacciono le verdurine e gli stampini, neanche a farlo apposta la tua ultima creazione e' proprio cosi'!
Ricetta bella, buona e pure adatta ai vegetariani e ai celiachi, che dire, brava!
Mi piace in particolare l'uso di tante spezie, abbastanza ose' ma dovrebbe dare un bel tocco di brio al piatto
A presto
Paolo